Ad un anno di distanza da Waiting For The End arriva Horizons, seconda fatica degli Atom, one-man band black metal proveniente da Cesena che ruota attorno alla figura di Fabio (Unkreated), polistrumentista e compositore. I sei brani (più un interludio ed un outro) che compongono l’album, rilasciato esclusivamente in versione digitale, si discostano sensibilmente da quanto ascoltato nel disco d’esordio: pur restando immerso in un totale spirito underground, il sound degli Atom è più atmosferico, a tratti epico, e lascia ampi spazi alla sperimentazione.
Le prime note di “External Spectator” mettono già in evidenza l’accuratezza del guitarwork, sia a livello di fedeltà sonora sia per quanto riguarda i riff e gli arpeggi, che si pongono ad un livello certamente superiore rispetto a molte altre uscite del genere. L’apice emozionale si raggiunge in “The Cold Eternal Night”, in cui a farla da padrone è un arpeggio dal sapore blackgaze che si sposa con un cantato che alterna uno scream ferale ad un growl che ricorda i leggendari Nazgul. Nella sperimentale “Atheist Manifesto” convergono invece dei riff accostabili a certo heavy/power e melodie solari, cosa che potrebbe sembrare un ossimoro in un disco black metal (la cui copertina, tra l’altro, raffigura un’eclissi). Il risultato è invece pienamente convincente, merito soprattutto del gusto compositivo di Fabio che porta ad esiti mai banali. Il disco si chiude con “Dead Time”, traccia particolarmente evocativa e cadenzata, con degli originali cori gotici, prima di un outro (“Horizons”) piacevole ma che nulla aggiunge a quanto già detto.
Chi vi scrive ha volutamente tralasciato, fino ad ora, un particolare che invece colpirà l’ascoltatore sin dall’inizio: la batteria. Non è né la prima né l’ultima uscita discografia in cui si fa uso di una batteria programmata, ma in questo caso bisogna ammettere che i suoni sono talmente artificiali da risultare inadeguati al livello delle composizioni e della prestazione in generale. A questo si aggiunge il fatto che spesso le parti di batteria sono dei blast beats tirati allo spasimo che cozzano con l’atmosfera generale dei brani (come nella già citata “The Cold Eternal Night”) e finiscono – complice anche il settaggio dei volumi – per rovinarla. In conclusione, il progetto Atom ha le carte in regola per essere apprezzato da un vasto pubblico, basterebbe semplicemente rimediare a qualche svista.
6.5
(Autoproduzione, 2014)
1. External Spectator
2. Through Empty Days
3. Hazy Dreams
4. The Cold Eternal Night
5. Prelude To The Disenchantment
6. Atheist Manifesto
7. Dead Time
8. Horizons (Outro)