(This Charming Man Records, 2015)
1. A Mural Is Worth A Thousand Words
2. Chewing On Kittens
3. Skrew
4. Black River
5. Foam
6. The Voynich Manuscript
Curioso come a volte da incontri casuali possano venire fuori progetti così interessanti. Ed Fraser è un ragazzo australiano che, dopo avere mollato tutto nella terra dei canguri, è approdato in quel di Berlino alla ricerca di nuovi musicisti con cui suonare. Il destino ha voluto che Chris Breuer dei The Ocean fosse interessato a nuove collaborazioni e i due si sono trovati con un background musicale comune. Fortunatamente non stiamo parlando dell’ennesimo nuovo gruppo post metal.
Riff angolari si fanno spazio tra ritmiche nervose e un cantato suadente. Qualcosa di lussurioso si insinua dalla prima linea di basso distorto e pulsante. Se i libri di James Ellroy dovessero avere una colonna sonora, sarebbe questo disco. Scorie noise di scuola Shellac flirtano con il romanticismo disilluso dei Girls Against Boys. Il tutto in chiave più heavy, con parti scream che risaltano ottimamente, come in “A Mural Is Worth A Thousand Words”. Una danza colma di dissonanze che mostra il suo lato più malinconico nella bellissima “Black River”, il brano più lungo e articolato del disco che mette a nudo una sensibilità cantautorale nelle lyrics di Fraser. L’impatto sonoro è ottimo grazie alla registrazione in presa diretta fatta da Jonathon Nido dei Coilguns che dona dinamicità ai brani. L’irruenza del disco viene d’altra parte bilanciata da Magnus Lindberg dei Cult of Luna che con perizia riesce a far risaltare ogni strumento.
In meno di trenta minuti gli Heads. ci portano in un mondo di raffinata paranoia. Sperando non in un episodio sporadico ma in un progetto con una certa continuità, non posso che consigliare il disco.
8.0