Come ci hanno abituato da svariati anni a questa parte, gli Aborted ci propongono un EP come “antipasto” in attesa del nuovo full-length che probabilmente verrà pubblicato in primavera.
Termination Redux è un EP composto da cinque brani, dei quali l’ultimo non è altro che una riproposizione in versione “rinfrescata” della storica “The Holocaust Incarnate”, brano d’apertura del loro secondo e indubbiamente apprezzatissimo platter Engineering the Dead. La prima traccia “Liberate Me Ex-Inferis” è una breve intro dal mood creepy che ci introdurrà ai pezzi successivi: la title-track apre con rocciosi mid-tempos sostenuti da una solita base di blast-beats andandosi poi ad assestare sulle coordinate di un solido death metal di matrice europea con riff serrati, alcuni azzeccati cambi di tempo e quella spolverata di “melodia carcassiana” sempra cara ai Nostri. Segue la doppietta formata da “Vestal Disfigurement upon the Sacred Chantry” e “Bound in Acrimony”, brani decisamente più incalzanti che ci riportano ai tempi di The Archaic Abbattor sconfinando in territori brutal-death e grind, scandendo riff in modo chirurgico e diretto, mantenendosi sempre su elevate velocità d’esecuzione. Inoltre, in “Bound in Acrimony” risaltano un paio di carismatici stop ‘n’ go che avranno sicuramente un’ottima resa in sede live.
Con questo EP gli Aborted si dimostrano tra le principali realtà death metal attive nel panorama europeo: trascinata dal carismatico ed eccentrico Sven “Svencho” de Caluwé la band ha ancora una volta colpito nel segno realizzando tracce solide, coinvolgenti e piacevolmente riconducibili allo stile della band divenuto ormai da tempo unico ed inimitabile. Non ci resta che attendere con l’acquolina in bocca la pubblicazione del prossimo full-length.
(Century Media Records, 2016)
1. Liberate Me Ex-Inferis
2. Termination Redux
3. Vestal Disfigurement upon the Sacred Chantry
4. Bound in Acrimony
5. The Holocaust Re-Incarnate