Il piacere di scrivere di musica è spesso legato anche alle sorprese che arrivano dai PR. Accade infatti che mi vengano proposti gruppi che non conosco, come nel caso degli Aluk Todolo.
Dietro questo nome si cela un trio che autoproclama la propria musica religious-psychedelic-trance. Seppure pomposa, la definizione è calzante: i francesi propongono lunghi viaggi che spaziano dal kraut rock alle ritmiche black metal, con un approccio rigorosamente strumentale. Da una decina di anni i Nostri sfornano dischi con una certa frequenza (Occult Rock è il più rappresentativo). Il materiale che oggi trattiamo è una collezione di tracce raccolte nell’ultimo decennio, un insieme di prove e sperimentazioni che variano parecchio da traccia a traccia. Si parte con le reiterazioni ritmiche dell’iniziale “V XII MMX” per poi passare ai rumorismi di “XXVI IX MMX”, assimilabili ai lavori degli Einsturzende Neubauten. Le variazioni stilistiche aumentano ancor più in “XVIII I MMVI”, dal sapore arabeggiante, e negli svarioni acustici di “XV V MMVIII”. Negli oltre quaranta minuti di Archives Vol.1 si passa dall’ambient a passaggi ossessivi senza troppa soluzione di continuità. Probabilmente è questa la forza espressiva e il vero senso del disco: gemme grezze che arrivano da un passato non definito della band, che per qualche motivo non hanno trovato spazio nei lavori precedentemente rilasciati.
Difficile dare un giudizio ad Archives Vol. 1. Gli Aluk Todolo potrebbero sorprendervi per la genialità di alcuni passaggi oppure annoiarvi tremendamente per l’ossessività degli stessi. Certo non è possibile rimanerne indifferenti.
(Temple Of Torturous, 2017)
1. IV XII MMX2. XXVI IX MMX3. XVIII I MMVI4. XV V MMVIII5. XXVII XI MMIV6. XVII I MMVI7. VII II MMVIII8. X IX MMVIII
7,0