Degli An Autumn for Crippled Children ormai si sa tutto; nel loro caso, questo equivale a non sapere niente, eccetto il fatto che sono un prolifico trio olandese (dal 2010 ad oggi hanno sfornato sei full-length e tre EP) e che il loro nome si ispira a un pezzo degli Ebonylake. Per il resto, niente live e identità segrete. La loro discografia, però, dall’esordio Lost fino all’ultimo The Long Goodbye, per un motivo o per un altro, difficilmente sarà un mistero per gli amanti del post-black, indirizzo blackgaze, né magari per il post rocker in cerca di emozioni forti.
Questo Eternal, uscito alla fine dell’anno scorso per Wickerman Recordings, prosegue la serie positiva della band. Nessun basso clamorosissimo, solamente non rendono forse al massimo quei pezzi maggiormente depressive come “Farewell” o “Days of Sleep” che, per via di uno spettro cromatico ostinatamente buio, sono i momenti più insapori di Eternal. Nota negativa anche per la produzione, che non riesce a valorizzare come avremmo voluto voce e batteria; se si vuole si può rimproverare anche una certa mancanza di variatio nelle linee vocali, settate esclusivamente su uno scream black. La drum machine, se sul lungo ascolto rende bene, a tutta prima toglie calore e carnalità proprio laddove la band punta a trasmettere tonnellate di melanconico e decadente lirismo e rende talora, con la sua artificialità, l’articolarsi dei pezzi legnoso e poco fluido. In compenso arricchisce la loro musica di suggestioni darkwave e post punk che in pezzi come “This Small Space You Occupied Is So Empty Now” riescono a sorprendere con scelte ardite trasformando in corsa la classica formula blackgaze in un pezzo praticamente ballabile. Bisogna però pur dire che il resto della tracklist fa scuola. “You Have Been in the Shadows for So Long” è un purosangue di blackgaze, ricco di pieghe, capace di gelare il sangue. “I Will Never Let You Die” è un dark shoegaze che ondula alla ricerca costante di picchi di pathos di furiosa mestizia. Tanto profumo di anni Novanta in “Cloud Mood”, una traccia segnata da un’aura di lontananza, irraggiungibilità, che ha il sapore della tristezza della perdita, una nuvola piovosa appunto, sospesa nel cielo, intangibile e inafferrabile nella sua nera solitudine. Allo stesso modo sembra di volare, tanto è leggera l’atmosfera, nel post rock etereo di “Swallowed by Night’s Despair”, di fluttuarci sopra, come in uno strano film di Miyazaki, particolarmente nero.
Non un capolavoro, questo Eternal, ma un album che riesce, nonostante qualche pecca, a non dispiacere del tutto.
(Wickerman Recordings, 2016)
1. Eternal Youth
2. I Will Never Let You Die
3. On Fire
4. Farewell
5. This Small Space You Occupied Is So Empty Now
6. You Have Been in the Shadows For So Long
7. Days of Sleep
8. Swallowed by Night’s Despair
9. Cloud Mood
10. Matters of the Heart