A cinque anni dalla loro precedente opera ecco ritornare all’assalto gli statunitensi Dying Fetus, una realtà cardine per quanto riguarda le sonorità death/grind, da sempre sinonimo di solidità e qualità.
Il nuovo arrivato, intitolato Wrong One to Fuck With, si pone a metà strada tra il sound tecnico e annichilente del precedente Reign Supreme ed i lavori passati, Stop at Nothing su tutti, andando a ripescare alcune strutture più immediate e pesantemente devastanti. Immergendoci nell’ascolto veniamo subito accolti da “Fixated on Devastation”, brano piuttosto cervellotico ed incalzante impostato su riff vorticosi ed arpeggi iper-tecnici, seguiti da massicce rasoiate cariche di groove, in una devastante alternanza tra mid e up-tempos. “Die with Integrity” inizia pacata per poi tramutarsi in un feroce assalto all’arma bianca caratterizzato da intricati fraseggi fra il basso di Sean Beasly e l’ascia del frontman John Gallagher. “Seething with Disdain” è uno dei pezzi più estremi del lotto, tra raffiche di blast, riff massici ed un guitar solo rapido ed arzigogolato piazzato a metà del brano. “Fallacy” si sposta su coordinate maggiormente old-school riportandoci alla memoria i grandi classici come Destroy The Opposition e il precedentemente citato Stop at Nothing: chitarra e la batteria intessono trame di puro ed aggressivo death metal ponendo l’accento sui passaggi più “grezzi” ed immediati. La chiusura viene affidata alla title-track, il brano meglio riuscito in assoluto, che aggredisce frontalmente con la formula ben rodata che ha reso famosi i Dying Fetus, ovvero death/grind “no compromise” traboccante di groove che colpisce diretto con la pesantezza di una palla da demolizione, scomodando paragoni con i loro pezzi più rinomati, quali “Praise The Lord: Opium of The Masses”.
Possiamo dunque definire Wrong One to Fuck With un album valido, decisamente ben riuscito, che riconferma come inarrestabile la fulgida carriera dei Dying Fetus, i quali hanno sempre mantenuto un trademark ed un sound al 100% personale riuscendo allo stesso tempo a non rimanere impantanati nell’immobilismo stilistico, bensì ad evolversi e crescere soprattutto per quanto riguarda il comparto tecnico-esecutivo.
(Relapse Records, 2017)
1. Fixated on Devastation
2. Panic Amongst the Herd
3. Die with Integrity
4. Reveling in the Abyss
5. Seething with Disdain
6. Ideological Subjugation
7. Weaken the Structure
8. Fallacy
9. Unmitigated Detestation
10. Wrong One to Fuck With