Chi bazzica nella musica underground sa perfettamente chi è Bologna Violenta e come in tempi assolutamente non sospetti riuscì a proporre qualcosa di nuovo e davvero fuori dai canoni.
Partito come one-man band, il progetto ha preso ora le distanze dalle drum machine forsennate e dall’industrial grind, fatto di campionamenti estratti da film poliziotteschi e schegge di follia partorite dalle sei corde. Il duo ha voluto spingersi oltre alle loro forme collaudate di musica e con Cortina ha segnato uno stacco netto con tutto quello precedentemente prodotto. Appesa la chitarra al chiodo Nicola Manzan e il compagno di ventura Alessandro Vagnoni giocano a riscrivere completamente le sonorità del combo proponendo tracce composte da partiture di violino e batteria: il risultato è qualcosa di vicino a una piccola rivoluzione. Come scritto in maniera egregia nella rassegna stampa, nel lavoro vengono utilizzati strumenti tradizionali in modo innovativo. Nei dieci brani, che possono essere interpretati come un unico movimento, troviamo rimiche forsennate dove ogni singola battuta equivale a una nota emessa dal violino. Un tripudio di tecnicisimi e di gusto che porta il suono folk nei meandri della musica metal più complessa: schegge di follia che potrebbero ammaliare i fan dei Mr. Bungle e di tutto il metal poco ortodosso.
Cortina è un EP che merita per la sua breve durata di essere ascoltato più e più volte di seguito, cogliendone sempre nuovi aspetti e sfumature. Per il sottoscritto è il miglior lavoro a nome Bologna Violenta. Fottuti geni.
(Dischi Bervisti, 2017)
1. Criptomelodia I
2. Criptomelodia II
3. Criptomelodia III
4. Criptomelodia IV
5. Criptomelodia V
6. Criptomelodia VI
7. Criptomelodia VII
8. Criptomelodia VIII
9. Criptomelodia IX
10. Criptomelodia X