Che gli Infall fossero una band promettente lo avevano dato già a vedere con l’ep d’esordio Nitecomes, ma che riuscissero a sfornare un album di qualità come questo Silent – uscito per This is Core, come il precedente lavoro – non era cosa scontata, oltretutto con quel valore in più che è la produzione di Alan Douches (Converge, Every Time I Die, Mastodon, The Dillinger Escape Plan). Ma d’altro canto il fatto stesso di darsi come termini di paragone band dal calibro di Converge o Dillinger significa che sei praticamente costretto a fare un album estremamente buono, anche solo per evitare la figuraccia. Gli Infall non solo la figuraccia non la fanno, ma impacchettano un lavoro che rischia seriamente di finire dritto dritto nelle classifiche di fine anno, foss’anche solo tra i migliori album italiani.
Converge e Dillinger, dicevamo, le loro coordinate, vale a dire chaotic hardcore e mathcore, dai toni cupi e mortiferi. A rendere tale senso di disperazione tangibile si aggiungano una vocce secca e tirata al massimo, di scuola Bannon, parti asfissianti messe lì a rendere un senso di polveroso soffocamento, le soluzioni spiazzanti e stortissime, cambi di tempo, chitarre taglienti dentro trame fittissime e valanghe di riffoni. È così, giusto per citare qualche brano, in “Cyd”, un proiettile, il brano più breve del lotto, o in “In the Mess”, una maligna scheggia velocissima in cui succede di tutto. Ma è una costante anche il fatto, meritevole of course, che gli Infall, nonostante i loro inespugnabili dedali e strutture, non abbandonano mai l’ascoltatore e lo accompagnano, al contrario, per mano, in percorsi ricchi di senso. Non si tirano nemmeno indietro quando devono confrontarsi, come vuole il rito, con la più ardua prova dei brani lenti e lunghi. Non esagerano, nemmeno con la lunghezza dei brani, e forse anche proprio grazie a questo fanno tutto bene. In “Gift”, bellissima, reggono benissimo nonostante a volte si mantengano sullo scolastico, senza quel pizzico di malizia e autonomia in più, mentre già in “Birth”, mostrano di avere un gran carattere.
È proprio questo carattere, sfacciato e coraggioso, ad essere l’arma vincente degli Infall, un carattere sfrontato e chiassoso, di chi è sicuro dei propri mezzi, che colpisce il bersaglio per l’audacia di aver osato tanto. Silent è da avere; gli Infall una band completa, destinata solo a migliorare.
(This is Core, 2017)
1.Chamber
2.Back Home Early
3.The Random Butcher
4.In the Mess
5.(Who) The Hell’s Inside My Head
6.Gift
7.Palindrome
8.Cyd
9.Decay
10.Birth
11.Silent