Una cosa si può affermare con sicurezza quando si parla dei Traum Jesters ed è la loro prolificità. Con Subliminal….Ænd?, autoprodotto, che fa seguito al buono Freedom Circus, raggiungono il goal del terzo album in tre anni – segno di enorme dedizione nei riguardi del proprio progetto musicale – nonostante il trio sia disseminato tra Londra, Madrid e Roma,.
Come i precedenti lavori, anche questo si presenta come un concept e racconta la storia di una sorta di Faust tardocapitalista in salsa cyberpunk mentre musicalmente si sguazza sempre nelle acque di un certo industrial rock. I synth e le programmazioni la fanno da padroni nella creazione di delicate e ammalianti atmosfere novantiane che si sposano bene con le melodie né mancano momenti più aggressivi sulla scorta dei lavori di Rob Zombie con un riffing più fitto e un’anima più metal oriented (“What You Need to Need” o il singolo “The Incredible Majestic Nothing”). Per il resto si mantengono su posizioni che gravitano intorno a quanto fatto da Orgy e Stabbing Westward, con qualche movimento che ricorda il reverendo Manson, ma ancor di più al lavoro di Jonathan Davis per l’OST di Queen of the Damned, il tutto con un approccio personale alla materia. A volte la formula non funziona benissimo e manca di fluidità ma quando i Traum Jesters si mettono di impegno sono capacissimi di fare più che bene, come in “Zombie Boy” o “Cult”. L’impressione anzi è che tanta prolificità di scrittura debiliti in qualche modo la qualità complessiva del lavoro e che, a fronte di una tracklist di undici brani, alcuni potevano anche essere scartati o ricevere un trattamento di scrittura meno sbrigativo. Ad apologia, però, chiamiamo in causa proprio le difficoltà logistiche a cui si accennava sopra.
Fatto sta che i Traum Jesters, pur non nascondendo le loro influenze, riescono a maneggiarle con originalità, e pur non ottenendo sempre risultati brillanti, hanno intrapreso un percorso stilistico che, se può essere in qualche modo accostato a quanto fatto da altre band italiane, in fondo è quasi un unicum nello stivale. E basterebbe anche solo questo, di per sé, per concedergli un’opportunità.
(Autoprodotto, 2017)
1.I Surrender
2.What You Need To Need
3.The Horror Behind My Phrasing
4.Self-referred Bitch
5.Zombie Boy
6.50 Shades of Shame
7.Friendly F(r)iend
8.The Incredible Majestic Noting
9.AnimalRama
10.Cult
11.Ænd?
6.5