I The Crown non dovrebbero necessitare di introduzione, tuttavia spenderemo giusto una manciata di parole per i pochi metallari che (ahimè) ancora non li conoscessero. Formatisi nel 1990 in Svezia con il nome Crown of Thorns, cambiato poi verso la fine del 1998 nell’attuale moniker The Crown, i Nostri si sono dedicati ad un melodic death/thrash metal di matrice tipicamente scandinava diventando nel giro di pochi anni una delle realtà più solide del genere nonché fonte di ispirazioni per le formazioni future.
In tanti anni di onorata carriera hanno prodotto svariati full-length mantenendosi sempre su ottimi livelli di qualità, sino allo scioglimento delle band avvenuto nei primi mesi del 2004. Fortunatamente poi, ritrovata l’ispirazione e la voglia di produrre nuovo materiale, i fondatori del gruppo, ovvero il leggendario cantante Johan Lindstrand assieme al chitarrista Marko Tervonen ed al bassista Magnus Olsfelt, hanno reclutato un paio di validi musicisti provenienti dalla scena melodeath locale prefiggendosi di riportare in auge il nome della band, dando successivamente alle stampe un paio di album interessanti ma purtroppo non in grado di reggere il confronto con i fasti della passato. Quando ormai le speranze sembravano essersi estinte ecco arrivare la loro ultima fatica intitolata Cobra Speed Venom.
Il nuovo disco compie un’inversione di tendenza riportando i The Crown verso il sound degli esordi che li aveva resi famosi, optando quindi per soluzioni più immediate ed aggressive esaltate da una produzione ruvida marcatamente old-school oriented senza perdere nulla in qualità e resa sonora. “Destroyed by Madness” dà fuoco alle polveri partendo con un’introduzione cadenzata scandendo dei maestosi mid-tempo per poi cambiare registro e passare ad un vero e proprio assalto all’arma bianca, con bordate di death metal svedese old-school che emana miasmi di putrefazione a là Entombed e Dismember andando poi a sfumare sul finale con alcune melodie che si ricollegano all’inizio della traccia. Con “In the Name of Death” i Nostri torneranno al loro “pane quotidiano” sfoderando una mistura esplosiva di death/thrash metal con riff rapidi, ritmiche incalzanti e assoli ficcanti. Si prosegue sulla stessa via maestra con la successiva “We Avenge!” uno dei migliori brani del lotto impreziosita da alcune soluzioni catchy e da una base di “tupa-tupa classico” perfetta per la resa in sede live. Giunti a “Necrohammer” faremo i conti con uno dei pezzi più indiavolati e forsennati totalmente votato all’aggressività in your face e ad un approccio semplice ma incisivo, perfetto per scapocciare e pogare senza sosta. La conclusione del platter è affidata a “The Sign of the Scythe”, il brano più lungo e complesso proposto in Cobra Speed Venom dove i The Crown fanno coesistere con maestria il lato melodico con quello più aggressivo del proprio sound, dando maggiormente risalto a ritmiche diluite ed ai tempi medi realizzando un vero e proprio manifesto in ambito melodeath/thrash.
Tirando le somme possiamo ritenerci soddisfatti da Cobra Speed Venom, album che sancisce una ritrovata ispirazione ed energia da parte dei cinque svedesi, che si traduce in un’opera fruibile e di facile presa sull’ascoltatore. Gli appassionati del genere faticheranno a togliere questo disco dalla playlist quotidiana.
(Metal Blade Records, 2018)
1. Destroyed by Madness
2. Iron Crown
3. In the Name of Death
4. We Avenge!
5. Cobra Speed Venom
6. World War Machine
7. Necrohammer
8. Rise in Blood
9. Where My Grave Shall Stand
10. The Sign of the Scythe