A tre anni di distanza dall’ep d’esordio The Feast, il quintetto tedesco dei Taste of Greed dà alla luce il primo full length, Irreversible, incarnazione perfetta del paradigma del metal moderno.
Un thrash muscoloso orientato decisamente verso le esperienze groove e che non tralascia di richiamare certe cose melodic death. Pantera, Machine Head, Exodus, In Flames, Lamb of God e compagnia sugli scudi. Anticipato dai due singoli, la titletrack e “Pathetic”, Irreversible corre certo molti rischi e li schiva appena appena. In primo luogo un genere che col tempo ha sicuramente mostrato il fianco e si è indebolito, pur rimanendo importante in termini di iniziazione. E poi c’è il rischio che una scrittura così articolata, densa di particolari e dettagli possa prendere le forme di un ammasso di cianfrusaglie o di un pasticcio amorfo. Invece Irreversible, pur non potendo evitare certe stereotipie di un genere così ben codificato, è un album perfetto per fare headbanging, attento a mantenere sempre il filo del discorso all’interno dei brani. Le due chitarre e le tre voci ovviamente si danno da fare per garantire trame e variazioni.
Se si vuole, Irreversible è un album giusto un po’ prolisso, con nove brani che non scendono mai sotto la soglia dei 4 minuti né è uno di quei lavori che ti prende sin dai primi ascolti e si lascia assimilare lentamente crescendo man mano che lo si ascolta. Non per tutti, ma capace di far presa su un largo fan base. I migliori episodi sono “gNOsis”, “Deadlock”, che è una presa a schiaffi ininterrotta, e la titletrack,
(Greedify Records, 2018)
1.gNOsis
2.Green Hills
3.Deadlock
4.Irreversible
5.Treasures in Humanity
6.Too Little Words
7.Pathetic
8.Deep Sea
9.Astray