Ricordate quando, giusto qualche tempo fa, immediatamente dopo l’elezione di Trump negli Stati Uniti, qualche nostalgico si augurava una massiccia rinascita dell’hardcore americano? Diciamo che, anche con questo Anti-Colonial Vol.1, qualcosa, in fondo si è mossa. Dominicani, ma di stanza a Chicago, i La Armada pubblicano il loro secondo full length per Epidemic e Creep.
Undici molotov ostili, cantate in spagnolo e inglese, di un hardcore che, nonostante la varietà interna e grazie alle tante evidenti influenze, riesce a mantenere uno stile unico. Si spazia da un rapcore affilato, ma molto più snello e agile di quello che poteva essere quello dei Downset, a un evidente bagaglio crossover thrash, si pensi al singolo “Fire”. Assoli, breakdown e un’enorme sezione ritmica con una batteria insana e sui generis tanto nei suoni quanto nello stile: non manca niente. Nemmeno un certo odore di nu metal (“La Esencia”) oppure la lezione dei Bad Brains (“ A Vision of Opportunity”) o ancora degli Snapcase o dei SOIA. Né tanto meno quegli inserti parlati extradiegetici, un classico di tanta musica di denuncia. In ogni caso è innegabile che vengano in mente tutte quelle preconoscenze legate a un certo metal latino-americano, da Puya a Nueva Etica a, persino, qualcosa dei primi P.O.D.. L’interpretazione vocale è sicura e conduce la barca dei La Armada fino al gran finale di “The Balance of Terror”.
Anti-Colonial Vol.1 è uno di quegli album a cui, pur non scommettendo sul fatto che diventi una pietra miliare e nonostante prediliga nettamente l’urgenza comunicativa, non si può dire nulla eccetto che un gran bene.
(Epidemic Records, Creep Records, 2018)
1.Planned Obsolescence
2.Unquenchable
3.The Auction
4.La Esencia
5.Los Intocables
6.Fire
7.Homan Square
8.A Vision Of Opportunity
9.De Pendejos Y Astutos
10.Ruido Anti-Colonial
11.The Balance Of Terror