Dopo l’esordio di 3 anni fa, Fuel! Flame! Blast!, gli svizzeri The Crotals decidono di aggiungere un ulteriore voce a quella del chitarrista Guy Borel, reclutando Randy Schaller dei Voice of Ruin. Frutto della nuova line-up è il nuovo album Horde, uscito, come il precedente, per Tenacity Music, in versione digipack.
Il quartetto svizzero, che al posto del basso usa una chitarra baritona, propone una mezzora abbondante di post-metal superbo e marziale, vigoroso e granitico, sporcato di sludge e di un po’ di noisecore. Una miscela personale che va a collocarsi in qualche punto tra A Storm of Light, Crowbar e Unsane. I pezzi sono tutti digeribilissimi e di durate poco pretenziose ed in effetti la sensazione è che i The Crotals non siano quei tipi che stanno là ad allungare il brodo, nonostante suonino dei generi che tendono per loro natura a dilatazioni temporali. Preferiscono invece andare dritti al punto, mollando schiaffi quando è il caso o lasciandosi trasportare da tese derive di chitarra. Oltretutto l’album, pur aprendosi con il singolo “Falling”, è un lavoro in crescendo, che centellina preziosamente le influenze della band, senza enfatizzarle, ma lasciandole convivere armoniosamente l’un l’altra.
Horde nonostante in fondo non sia esattamente quel lavoro rivoluzionario che lascia a bocca aperta, di sicuro però si lascia godere con estrema facilità sempre in tiro e senza effettivi punti deboli. Potreste trovarlo interessante.
(Tenacity Music, 2018)
1.Falling
2.Hello
3.La Horde
4.Melpomene
5.Fissures
6.Skogen
7.Overcrowded
8.Cradle
9.Lava
10.Dry Flood