Con quindici anni di carriera e quattro lavori alle spalle, dopo quattro anni di assenza discografica i pugliesi Backjumper sono ritornati con un nuovissimo ep, Scorpion Democracy, pubblicato da una sorta di DIY Conspiracy comprendenti diverse realtà: da Antistandard Records a THC DIY Production, a BAHC e Tiger Suite Collective.
Cinque le tracce dell’ep – l’artwork è curato da T3NCH1 – tra cui una cover del grande classico di Gil-Scott Heron, “The Revolution Will not be Televised”, per provare che la band è in grande forma e prosegue dritto per la propria strada musicale. Sono cinque tracce fresche, in your face che suonano quello che sembra ormai essere il trademark della band. Un rapcore dal riffing acido, tanto groove, momenti di furioso thrashcore e ogni tanto esce fuori pure una vena southern. Per certi versi simili agli Stray From The Path, per altri a Municipal Waste e Cancer Bats, per altri ancora ai Rage Against The Machine. Per questi ultimi si ascolti “This Radio is The Death of an Empire” ma anche il sorprendente modo in cui hanno reso “The Revolution Will not be Televised” che, oltre ad essere un gran pezzo e un significativo, in un’ottica di background della band, omaggio a un grande artista è pure una ri-attualizzazione di quello che era il suo messaggio.
Scorpion Democracy e le sue cinque insidiose manate, suonate e registrate in one take in sala prova, fanno il loro sporco lavoro e ci mostrano una band che negli anni ha saputo mantenere un’attitudine artistica e politica incorruttibile.
(Antistandard Records, BAHC, Tiger Suite Collective, THC DIY Production, 2018)
1.Scorpion Burger
2.Trash Bandicoot
3.This Radio Hit is the Death of an Empire
4.Optimistic Nihilistic
5.The Revolution Will not be Televised