Il jazz spesso viene relegato a genere vecchio e dedicato a una certa élite di appassionati. Con il tempo però si è infiltrato in tanti generi, spesso lontanissimi, riuscendo ad evolversi ed a coinvolgere sempre più persone. I francesi Monolithes rientrano in questa categoria e dopo la loro nascita nel 2013 e un successivo EP arrivano al debutto discografico con il qui presente Limites. Autodefinendosi jazzcore, il quartetto in realtà mescola parecchie cose usando una strumentazione abbastanza inusuale come xilofono e contrabbasso assieme a chitarra e batteria.
In totale le tracce del disco sono sei ed il minutaggio complessivo arriva a durare poco più di un’ora, dunque sono necessarire pazienza ed apertura mentale. Il viaggio inizia con “Ploton Le Furieu” dal tocco jazz schizzato con incursioni post-rock/psichedeliche che ricordano in parte certi GOAT (quelli giapponesi) ed i Tomaga. È più un’intro che un brano vero e proprio, collegandosi poi alla ancora più folle “Limite les rêves au-delà” dove la chitarra assume connotati più massicci e violenti integrandosi al meglio con una batteria iper cervellotica. Qui la fusion viene mescolata con il jazzcore alla ZU con ritmiche sempre in evoluzione e dal tasso tecnico non indifferente ma che non viene mai messo sopra tutto. La noia finora non compare mai, nemmeno nella successiva e lunga “Tears Point” che non presenta molti cambi di tempo presentandosi soffusa e misteriosa con un’intensità spesso ondeggiante che deflagra con fragore solo negli ultimi minuti. “Glüt” è una sorta di pacifico intermezzo di xilofono comunque mai banale a cui segue un’altra psicosi strumentale a nome “Panglüt” dove tutti gli elementi pazzoidi del combo si combinano a dovere senza creare caos o disagio. La bravura del gruppo è il riuscire a creare composizioni complesse rendendole fruibili a tutti, siano esse violente o nuovamente impalpabili come la finale ed ipnotica traccia bonus “Chasuble”.
Siamo davanti a un gran bell’esordio che si spera porti ad ulteriori mutazioni che renderebbe ancora più sfiziosa la proposta. Consigliati!
(Atypeek Music, 2018)
1. Ploton Le Furieu
2. Limite les rêves au-delà
3. Tears Point
4. Glüt
5. Panglüt
6. Chasuble (Bonus)