Dopo un esordio col botto uscito per la Southern Lord, i danesi Lifesick, con la seconda prova in studio, Swept in Black, mettono il proprio thrashcore al servizio della neonata, ma dai propositi chiari e cattivi, Isolation Records. Registrato da Jacob Bredhal (ex-Hatesphere) e masterizzato da Brad Boatright, con lo stesso Jacob come featuring, oltre a Andrew Drury dei Baptists ed Andrew Neufeld dei Comeback Kid,
A comporre Swept in Black dieci tracce per mezzora di ignoranza ben bilanciata tra un thrashcore/crossover alla Power Trip e un metallic hardcore alla Twitching Tongues. Il songwriting è semplice ma efficace e di impatto, a parte un paio di momenti con poco sale, tutto impostato su una rude muscolosità e un’insita malvagità, votato a fare male, macho – dalla voce ai continui stridori delle chitarre, dai breakdown estenuanti ai riffoni grattuggiati. Momenti più votati all’hardcore, come “Keep Me Under” o “A Million Steps Ahead”, si alternano a soluzioni più intrinsecamente metal. In entrambi i casi i Lifesick esibiscono la loro attitudine revivalistica mentre i suoni sono volutamente sgranati e lo-fi.
Senza inventarsi nulla, se non appunto un bella miscela fra grammatiche neppure troppo lontane, i Lifesick con una spavalderia in your face, mettono su un secondo lavoro dignitosissimo.
(Isolation Records, 2018)
1.Lifesick 2.0
2.Buying Time
3.Ignorance
4.Unholy
5.Torment of Life
6.Suicide Spell
7.Cage of Fear
8.Keep me Under
9.Serpent King
10.A Million Steps Ahead