Parlando dei death/grinders Misery Index, ci eravamo lasciati nel 2014 indicando The Killing Gods come “una scomessa” trattandosi del loro album più atipico, ed oggi nel 2019, quando l’inverno ha appena ceduto il passo alla primavera, eccoli tornare alla carica con un album nuovo di zecca che sancisce un ritorno all’urgenza ed alla ferocia delle loro prime pubblicazioni.
Rituals of Power, con i suoi trentasei minuti di durata, scatenerà sull’ascoltatore una esplosiva miscela di death/grind, dal sound nitido e potente, all’interno del quale si percepiscono le influenze delle band che hanno da sempre ispirato i Nostri, tra cui spiccano Dying Fetus e Criminal Element in primis. “Universal Untruths” apre le danze con mid tempo robusti e riff di chitarra abbastanza dilatati dando vita ad un sound che ricorda “Conquistadores” dell’album Discordia. “The Choir Invisible” ci riporta su coordinate death/grind terremotanti dove i Nostri spingono sul pedale dell’acceleratore spezzando poi la ritmica con un refrain groovy di facile presa, rendendo la mistura maggiormente accattivante, “New Salem” continua a puntare su elevate velocità d’esecuzione , sciorinando riff granitici a ritmi serrati ricordando “The Great Depression”. Nel complesso i brani di Rituals of Power riescono a trasmettere forti emozioni creando una trama elaborata ed esplorando i punti salienti del death metal e del grindcore mantenendo al contempo una forte personalità. Giunti alle ultime due tracce faremo i conti con “I Disavow” che si muove su coordinate simile a “New Salem”, con doppia cassa in primo piano e rasoiate al vetriolo partorite dalle chitarre e dal basso, e “Naysayer” dove si percepisce chiaramente la matrice death/grind di stampo statunitense con riffs serrati, cambi di tempo repentini ed uno sfoggo di ottime capacità tecniche sulla scia dei sopra citati Dying Fetus in cui militò anche il frontman Jason Netherton.
Insomma, come avrete intuito, spendere ulteriori parole su quest’ottimo Rituals of Power sarebbe tempo sprecato; si tratta di album intenso, coinvolgente e tecnicamente impeccabile, un vero must per tutti coloro che amano il death metal ed il grindcore. Quindi bando alla ciance e gettatevi a capofitto nell’ascolto dell’ultima fatica targata Misery Index, sperando presto di vederli live in un tour nel nostro Belpaese.
(Seasons Of Mist, 2019)
1. Universal Untruths
2. Decline and Fall
3. The Choir Invisible
4. New Salem
5. Hammering the Nails
6. Rituals of Power
7. They Always Come Back
8. I Disavow
9. Naysayer