Tornano i tedeschi Radare con il loro quarto album, un concept dal titolo Der Endless Dream, ancora una volta sotto l’ala protettrice della label Golden Antenna.
Der Endless Dream cerca di mettere in musica i morbosi desideri adolescenziali e la confusione tipica di quel periodo della vita. Fortemente debitrice in egual misura dalle colonne sonore di Angelo Badalamenti e Bohren & Der Club of Gore, la band propone alcuni passaggi prettamente post-rock che rendono il tutto più personale, assestando il sound sugli umori già sondati in Im Argen. Durante l’ascolto si notano però diverse novità: la prima differenza che si nota rispetto al precedente lavoro è l’uso più marcato delle chitarre. Chitarre colme di tremolo disegnano spirali di fumo sulle ritmiche secche di “Loup de mer”. Anche i sintetizzatori vengono maggiormente valorizzati e donano un layering plumbeo ai brani: ascoltate le stratificazioni ambient come nella bellissima “Der Endless Dream” dove il clarino tesse melodie spettrali. Un altro tassello del sound è cambiato con la sostituzione del bassista Matthias Jurisch. Dominik Fink ora alle quattro corde ha uno stile più nervoso e aggiunge in diversi passaggi inserti di sassofono come in “Room”. Come era lecito immaginarsi la cura per gli arrangiamenti è maniacale come d’altra parte lo è la resa audio (Harris Newman è stato di nuovo ingaggiato per il mastering).
Pur non stravolgendo la proposta con il loro quarto album i Radare si confermano una band davvero interessante. Per gli amanti della musica strumentale con forti componenti jazz è un ascolto obbligato, in quanto scorrevole e intrigante.
(Golden Antenna records, 2019)
1. Loup de mer
2. Stalked
3. Eternal Love
4. Der Endless Dream
5. Who Put the Fear in You
6. Room
7. Second Son