CRISTIAN FRANCHINI
Pensare a cosa ho principalmente ascoltato in questi dieci anni è stato un difficile quanto stimolante esercizio che mi ha aiutato a proiettare chi ero per capire quanto e come siano mutati i miei ascolti oggi. Ci sono dischi che andandoli a riascoltare dopo diverso tempo non trasmettono più granché, ma altri continuano a generare in noi un rovente entusiasmo, siete d’accordo? Non ho la pretesa di elencare i 10 album più belli o rivoluzionari a cavallo tra il 2010 e il 2020, mi limiterò a indicare cronologicamente quelli che per qualche motivo mi hanno maggiormente coinvolto.
Deathspell Omega – Paracletus (Norma Evangelium Diaboli, 2010)
Ho sempre trovato affascinanti le articolate composizioni del misterioso combo francese, questo disco è un alienante racconto di impenetrabile materia oscura; innegabile è la sua potenza espressiva (ed esecutiva), ridefinisce la concezione di black metal e sdogana le più disparate contaminazioni nel universo musicale più estremo.
Ulcerate – The Destroyers of All (Willowtip Records, 2011)
A livello affettivo l’apice di questa band neozelandese rimane Everything is fire; è con quel disco che li ho conosciuti ed è con quello che sono stato risucchiato in un vortice di tentacolari blastbeats e plumbee atmosfere, tutattavia credo sia The Destroyers of All a raggiungere l’apice compositvo più alto, accorpando le sonorità dei Neurosis al death metal degli Immolation. Un anno dopo la release di questo disco organizzai a Cesena una delle due primissime date italiane degli Ulcerate, inutile dire questo è per me uno dei ricordi più assurdi e meravigliosi.
Altar Of Plagues – Mammal (Profound Lore Records, 2011)
Immense praterie irlandesi, la pioggia, le scogliere a strapiombo; gli AOP ci trascinano soavemente negli abissi dell’Io, scavalcando banchi di nebbia e strazianti urla primordiali. Un vero e proprio gioiello di ossidiana.
Gaza – No Absolutes In Human Suffering (Black Market Activities, 2012)
Questo gruppo, questo disco e ancor più nello specifico il concerto avvenuto al Velvet di Rimini sono “colpevoli” di avermi ispirato a tal punto da farmi cercare elementi per fondare un progetto musicale analogo. Non ho più visto e sentito una coesione tra sofferenza e rabbia cosi convincente al pari di “No absolute..”
Cult Of Luna – Vertikal (Indie Recordings, 2013)
In seguito allo scioglimento degli Isis e il lento strascico dei Neurosis, i CoL sono subentrati con “Vertikal” dimostrando di essere i nuovi paladini del post metal mondiale; da qui mi sono ulteriormente appassionato al genere e ho rinnovato la mia stima per la formazione svedese.
Nero di Marte – Derivae (Prosthetic Records, 2014)
Se tutto finisse qui “Derivae” sarebbe la colonna sonora più gradita per abbracciare l’apocalisse. Il quartetto bolognese ha sempre spiccato per gusto sopraffino e in questo album consacra definitivamente l’arte di fondere metal sperimentale e profonda emotività.
Chelsea Wolfe – Abyss (Sargent House, 2015)
Parlando di abissi, torna alla mente il cantato della “sirena” americana, qui particolemnte dolce e malinconica al punto di figurare come un’oscura seguace di Beth Gibbons dei Portishead.
Perturbator – New Model (Blood Music, 2017)
Da amante di videogiochi e colonne sonore di film anni 80 non potevo certo rimanere indifferente dinanzi al progetto del ex chitarrista black metal James Kent. New Model coi suoi suoni gelidi ed ipnotici mi ha riavvicinato all’elettronica e alla cultura cyberpunk.
Daughters – You Won’t Get What You Want (Ipecac, 2018)
Figli di Providence come H.P. Lovecraft, i Daughetrs fanno ritorno sulla scena mondiale partorendo un capolavoro di lucido nichilismo. Alexis Marshall ci colpisce in piena fronte con limpido e spietato disfattismo cantando di una società sempre più decadente e soffocante. Tutto è perfettamente coerente coi termpi bui che stiamo vivendo e sono certo che queste canzoni rimarranno a lungo nella mia heavy rotation.
Colle Der Fomento – Adversus (TAK Production, 2018)
Quando c’è vera passione, gusto e dedizione si colgono sempre buoni frutti; Adversus è oltremodo perfetto nella sua produzione composta da idee sincere ed efficaci, un invito a rimanere svegli e a non porci limiti.
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Approfittando di questa classifica, allego e segnalo altri bei dischi che tutt’ora ho difficoltà a togliermi dalla testa.
Zeal & Ardor – Devil Is Fine
Gorguts – Colored Sands
Omega Massif – Karpatia
Dyskinesia – Dalla Nascita
Planks – Funeral Mouth
Full Of Hell – Trumpeting Ecstasy
Mgla – Exercises Of Futility
Emptiness – Nothing but the whole
Bossk – Audio Noir
Beatmilk – Climax
Abaton – We are certainly not made of flesh
Cattle Decapitation – Monolith of inhumanity
Manes – Slow Motion Death Sequence
Crown – Psychurgy
YAITW – When life comes to death
Thantifaxath – Sacred White Noise
Kongh – Sole Creation
Ufomammut – Eve
Dead Congregation – Promulgation of the Fall
Boards of Canada – Tomorrow’s Harvest
Run the Jewels – Run the Jewels 3
Trap Them – Darker Handcraft
Deftones – Koi No Yokan
Puscifer – Conditions of my parole
Radiohead – A Moon Shaped Pool
Dälek – Asphalt For Eden
Départe – Failure, Subside
Downfall of Gaia – Atrophy
Blut Aus Nord – 777 The Desanctification
Leviathan – Scar Sighted