Come una piccola luce fluo nel buio di un periodo tremendo, a settembre 2020 nel centro di Bologna apre un nuovo spazio sociale dedicato alla cultura underground – sì, proprio mentre in Italia tanti altri luoghi a noi cari chiudono i battenti – e subito presenta un calendario impressionante di attività, una programmazione giornaliera di concerti, spettacoli, workshop, corsi e laboratori. Insomma, di quei piccoli grandi gesti incredibili; senza alcuna retorica, di quelli che ti fanno riflettere su quanto coraggio, attitudine e voglia di fare ci sia ancora nel mondo DIY, nonostante tutto.
E’ la storia del Circolo DEV, che approfondiremo in questa intervista a Luca e Francesco, menti e braccia del progetto. Il circolo ha bisogno di aiuto per sopravvivere e ha lanciato una campagna di crowdfunding. Vi lasciamo il link all’inizio e alla fine dell’articolo: non avete scuse.
Link: DEV Will Survive
Il Circolo DEV ha aperto a fine settembre 2020. Di per sé è una notizia: in piena pandemia, in un momento critico per il mondo dello spettacolo, in cui tanti luoghi della cultura (specie underground) sono costretti a chiudere, il Circolo DEV apre. Dove avete trovato la forza e il coraggio, sia morale che materiale? Insomma, cosa vi ha dato la spinta?
Era da un po’ di tempo in realtà che pensavamo e progettavamo questa cosa, da quando abbiamo iniziato ad organizzare i primi concertini, ci sarebbe sempre piaciuto dare forma ad un posto che assomigliasse alla nostra idea di musica e socialità. L’immobilismo del primo lockdown ha drasticamente modificato le nostre vite (come quelle di tanti altri) e si è fatta più forte la necessità di realizzare tale progetto, abbiamo quindi iniziato a dedicare tutto il tempo che avevamo per dargli forma e trovare uno spazio fisico che potesse fungere da casa per le nostre idee. Quello che adesso è il Circolo DEV era un vecchio negozio di abbigliamento, dismesso da anni e non in ottime condizioni. Ci siamo chiusi tutta l’estate qui dentro e l’abbiamo ristrutturato e costruito da zero, un pezzettino alla volta.
Le vostre info su Facebook mettono subito in chiaro alcuni principi del Circolo. Vi va di commentarli? Per voi costituiscono un punto di partenza o di arrivo?
Il circolo per noi non è solo musica ovviamente, come dicevamo vogliamo portare qui dentro un’ idea di socialità e dello stare insieme che ci rispecchi e per questo ci sembrava necessario mettere ben in chiaro quello che per noi sono le basi di questa idea di convivialità. A partire da cosa si mangia e si beve al bar, dove è tutto vegan e la scelta dei prodotti è ragionata in base a criteri etici e di sostenibilità, per arrivare ad un’ovvio rifiuto di ideologie discriminatorie per noi ovviamente scontato ma che è sempre bene ricordare.
Bologna, dall’esterno, sembra essere la città adatta per uno spazio come questo, ma è anche vero che si tratta già di un luogo estremamente variegato da questo punto di vista, forse saturo. Come potete commentare la risposta del pubblico finora?
In realtà era da molto tempo che nel centro città non c’erano luoghi dedicati alla musica live soprattutto se si parla anche di musica estrema. Ci piaceva l’idea di ricreare un luogo in cui fosse possibile non solo fare aperitivo come nei tanti bar che già ci sono ma anche godersi un live ogni giorno della settimana tra le 19.00 e le 22.00. Abbiamo infatti pensato di concentrare la musica dal vivo in questi orari per dare la possibilità ad un range di persone più vasto possibile di partecipare; chi finisce di lavorare, chi deve andarci il giorno dopo e ovviamente anche chi studia o vuole andare ad un altro evento più tardi. La risposta del pubblico e del vicinato è stata molto positiva e ne siamo davvero felici, le signore del quartiere ci hanno portato torte, regalato libri e portato lo spumante per l’inaugurazione. I corsi ed i live hanno sempre avuto un’ottima affluenza, ovviamente contando gli ingressi contingentati, e speriamo di poter tornare il prima possibile a fare quello che più ci piace.
Se non erro, nei fatti l’attività fisica del Circolo è durata circa un mese, ma il calendario è stato fittissimo di eventi di ogni tipo, tra live, workshop e laboratori. Come siete riusciti a mettere in piedi in così poco tempo una creatura talmente vivace?
La programmazione è partita basandosi sui progetti di tanti amici ed amiche che abbiamo avuto la fortuna di conoscere negli anni. Grazie a loro questo posto ha iniziato a vivere ed è stato conosciuto da tanta gente che poi ci ha contattato per proporre la propria arte. Prima parlavi di punti di arrivo e di partenza, ci piace pensare che questa possa essere una sintesi delle esperienze che ci hanno attraversato negli anni ed una base di appoggio e casa sicura per le arti emergenti e libera espressione.
Entrato in vigore il famigerato DPCM del 24 ottobre, quello che disponeva la chiusura dei luoghi della cultura e dello spettacolo, siete stati impegnati in un’iniziativa chiamata DEVliveRY. Ce ne parlate?
Essendo aperti da così poco non ci piaceva affatto l’idea di fermarci ed abbiamo cercato un modo per poter continuare a proporre musica dal vivo a cadenza più o meno regolare. Abbiamo scelto di affidarci alle realtà underground della città proponendo di volta in volta una band più di stampo hardcore, metal ecc. ed un progetto di musica elettronica.
Grandine Records, etichetta nata da poco in città, ci è stata subito di supporto in questo progetto, aiutandoci con le riprese video e vorremo ringraziarli anche qui per la disponibilità e la carica (menzione speciale va al buon Teo Bernardi, se ci leggi sai che tvb). Finché resteremo chiusi continueremo con gli streaming sui nostri canali Facebook e Twitch, sperando però di smettere presto. Fra fa le riprese audio, i mix, i master e i montaggi di tutti i video, e non ne ha più mezza.
Di pari passo avete attivato una campagna di crowdfunding tramite Produzioni Dal Basso. Come sta andando?
C’è stata un buona risposta in generale, speriamo che in quest’ultimo mese in cui è aperta continui così. Di base il crowdfunding ci ha permesso di pagare l’affitto di uno di questi mesi e senza il supporto di chi ha partecipato non ce l’avremmo fatta, non possiamo che ringraziarvi tutti di cuore.
Seguendo i vostri canali social è facile lasciarsi trasportare da un certo fervore che inevitabilmente traspare dalle vostre parole, e dalla vostra continua voglia di fare – pensiamo ai progetti sopra citati, ma anche idee come quella del menu degli otto dischi. Insomma, credo che possiate rappresentare un barlume di speranza in questi tempi bui. Dopo questo momento cruciale, secondo voi, da cosa e come bisognerà ripartire?
Crediamo sia importante continuare a supportare le realtà culturali e sociali che ci stanno a cuore. Tanti di questi posti hanno dovuto chiudere o sono già spariti, credo che dovremmo far in modo di non ritrovarci a vivere in un ambiente in cui gli spazi per la cultura underground non esistono più; è quanto mai necessario fare rete in tempi come questi. Da quando riapriremo noi in particolare continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, col cuore, cercando di essere una casa per la libera espressione delle arti. Speriamo di essere sempre di più.
In questo momento di vuoto, tra vari lockdown e chiusure più o meno temporanee, è secondo voi possibile che il pubblico abbia riscoperto i valori della cultura e dell’arte, e il sostegno che queste possono apportare in mezzo a tanta miseria, oppure in un probabile futuro torneremo un po’ tutti a farci i fatti nostri come se nulla fosse?
Molto probabilmente in molti continueranno a farsi fatti propri come sempre, non essere mainstream è ciò che ci mette in difficoltà in momenti come questi ma è anche la nostra forza, ciò che ci da la possibilità di contare su amici e persone che conosciamo direttamente più che su un pubblico generico. L’importante è forse che questo piccolo nucleo vitale continui ad esistere.
L’intervista è finita, vi ringraziamo per la disponibilità. In attesa di rimandarci a tempi migliori, salutate i nostri lettori come preferite.
Grazie mille per il tempo che ci avete dedicato, per noi vuol dire molto, speriamo di vederci, perché no, di persona molto presto.
Se vi va, chi può e come può, vi ricordiamo che potete sostenerci tramite il crowdfunding ma soprattutto, passateci a trovare non appena ve ne sarà la possibilità.
A presto
Luca & Francesco
Supporta il Circolo DEV su Produzioni Dal Basso.