Laurence Sterne affermava che l’isolamento rafforza la mente, portandola ad appoggiarsi a nessun altro oltre se stessa per sopravvivere. È un po’ quello che ha fatto il quintetto belga in questione con questo nuovo disco nato grazie alla dimensione di prigionia creatasi durante la pandemia.
Terzo album in studio, questa volta con Pelagic Records, per i belgi BRIQUEVILLE. Quelle prosegue un discorso iniziato sette anni prima, che continua a diventare sempre più misterioso e claustrofobico; grazie non solo alla loro identità meticolosamente celata da un manto nero e dorato, ma anche attraverso la loro musica visionaria e astratta. Affiancati al post-metal, si discostano però con seduttive divagazioni ambient creando un microcosmo di sperimentazioni dalla pesantezza metallica. La band dimostra come la contaminazione tra generi possa regalare nuova dinamicità alla narrazione musicale. Quella che ci propongono già nel precedente II è un racconto riflessivo sulla voglia di evadere, che possiamo seguire in ogni “Akte”. Attraverso le estremizzazioni del genere il quintetto dimostra di saper uscire e rientrare elegantemente tra gli abitudinari arrangiamenti post-metal con gotiche armonie.
“Akte X” attraverso un crescendo costituisce il brano cardine del racconto, la dimensione distesa dell’inizio viene completamente stravolta dopo un inaspettato riff, portando l’atmosfera a livelli di schizofrenia mistica. L’introduzione di sfumature drone in “Akte XI” completa la sua desolante scalata accompagnandosi alle tetre chitarre orientali dell’atto successivo; trascinando questa irripetibile intensità fino alla conclusione dell’album con “Akte XV”. Il pesante clima creato è un trampolino verso universi immaginari, la batteria con il suo incedere ipnotico da il ritmo ai nostri passi che seguendo il susseguirsi delle melodie iniziano la loro discesa nell’abisso. Quelle è la “fonte” da cui sgorga la nera acqua dell’inquietudine che nelle lunghe ore di queste giornate ci avvolge, è un traversata in otto tappe per poter oltrepassare questo odioso limbo.
I BRIQUEVILLE hanno costruito intorno al loro anonimato, come molti artisti prima, un annichilamento dell’autore come tale a favore dell’opera; il nome, privato del corpo, perde di rilevanza attribuendo alla musica il compito di esprimersi liberamente rischiando di finire nel buio sonoro se non correttamente percepita. La band belga lascia ai suoi ascoltatori la personale lettura delle opere, senza influenzarli con dettagli che potrebbero influenzare le varie percezioni. Possiamo guardare a questo album come ad un altro piccolo tassello verso la costruzione di una nuova concezione antropocentrica dell’uomo contemporaneo che nella sua solitudine, nascosto da una maschera, costruisce intorno a sé ciò che non può raggiungere.
(Pelagic Records, 2020)
1. Akte VIII
2. Akte IX
3. Akte X
4. Akte XI
5. Akte XII
6. Akte XIII
7. Akte XIV
8. Akte XV