I Live Skull sono una di quelle piccole leggende che forse non tutti conoscono, forse perché all’epoca vennero in qualche modo messi in ombra da due nomi più altisonanti come i Sonic Youth (che diedero in qualche modo il via all’alternative/grunge) e gli Swans (forse più raffinati e gotici, seppure gli inizi fossero decisamente più devastanti di quel che si crede). Nel mezzo c’era questo combo da New York che virava più verso lo shoegaze rugginoso che conservava ancora reminiscenze chitarristiche post-punk. Nel loro “breve” periodo di inizio carriera, i Live Skull hanno attraversato il mondo musicale con quattro album, tre EP ed un via vai di ben undici musicisti che in qualche modo hanno contribuito all’evoluzione della band.
Nel 1990 si sciolgono, per riformarsi ben ventisei anni dopo con un nuovo album datato 2019, per arrivare infine ad una nuova opera discografica, ovvero questo Dangerous Visions. In realtà non è esattamente un nuovo disco ma un progetto suddiviso in due parti. La prima contiene nuove tracce, e non solo, registrate dall’attuale formazione mentre nella seconda ci sono delle chicche recuperate dagli archivi del gruppo, fra cui quattro brani presi direttamente dal 1989 durante la Peel Session – per chi non lo sapesse le The Peel Sessions erano delle esibizioni dal vivo di musicisti che il disc jockey e conduttore radiofonico John Peel invitava ai suoi spettacoli sulla BBC Radio 1, alcuni di essi celeberrimi, come Led Zeppelin, Pink Floyd e Nirvana.
Andando finalmente al succo, le danze si aprono con “In A Perfect World” e lo fanno in una maniera meno irruenta di quel che ci si potrebbe immaginare dato che riff, assolo e la stessa vocalità sono molto incentrati sulla melodia e la ricerca della pura emozionalità e ci riescono molto bene. Tutt’altro discorso invece sull’assalto post-punk della nuova versione di “Debbie’s Headache” (in origine era su Dusted del 1987) con giri chitarristici molto più storti e rugginosi accompagnati da vocals lascive ed un basso micidiale. Le rimanenti tre tracce spaziano parecchio tirando fuori sperimentazione nelle percussioni tribali di “Dispatches” e musicalità più abrasive in “Twin Towers” con un approccio noise rock dedicato alla distruzione grazie a letali bordate di basso ed affreschi sonori derivanti dalla scena slowcore. C’è anche una versione live dell’inedita “Day One Of The Experiment” piena di groove sexy ad opera del quattro corde mentre le pennellate delle chitarre sono succulente e traboccanti di sapori passando dal rock a derive psichedeliche che puntano agli astri.
Totalmente diversa è poi la seconda parte dell’album con quattro tracce prese, come anticipato, dalla Peel Session del 1989 (registrate durante il tour di Positraction) che mostrano un’attitudine molto più diretta e punk (“Safe from Me”) grazie ad un uso degli strumenti molto più secco e massiccio (la furia cieca del basso/batteria nel grunge di “Someone Else’s Sweat”) che deflagra in muri impressionanti di chitarre, alla maniera dei LOOP (“Adema”) ed è accompagnato da una vocalist d’eccezione, Thalia Zedek, che irrompe morbosamente con il suo timbro tossico. Le rimanenti tre tracce sono altrettanto sfiziose e faranno la gioia di ogni appassionato di musica che si rispetti. “Tri-power”, in un missaggio alternato con il chitarrista Mark alla voce, è martellante ed epica fra le raffiche di basso e le chitarre micidiali sospese fra detonazioni noise e rallentamenti psych; traccia presa dalla compilation Like a Girl, I Want You to Keep Coming con Thalia alla chitarra. “Alive Again”, traccia esclusa dalle sessioni di registrazione di Dusted, è contorta e bizzarra mentre la bonus track digitale “Paul Revere’s Bush (Tree Girl)” è una scorreria punk/shoegaze intensissima.
I Live Skull sono una band che ha fatto storia e che ha ancora molto da dire, oltre che insegnare ai giovani musicisti cosa voglia dire suonare. Da avere, non ci sono scuse! Ed è anche una buona occasione per recuperare i vecchi album.
(Bronson Recordings, 2021)
Side 1 (2019-2020)
1. In a Perfect World
2. Debbie’s Headache
3. Day One of the Experiment
4. Dispatches
5. Twin TowersSide 2 (1987-1989)
1. Safe From Me (Peel Session)
2. Some One Else’s sweat (Peel Session)
3. Adema (Peel Sessions)
4. Amputease (Peel Session)
5. Tri-Power
6. Alive AgainDigital download bonus track: Paul Revere’s Bush (Tree Girl)