Sono passati ben dieci anni dalla release precedente a questo Parasitic Metamorphosis Manifestation, e parecchie peripezie hanno riguardato la line-up degli Abominable Putridity. Dei membri originali è rimasto soltanto Alexander Kubiashvili, che si occupa dell’intera parte strumentale dell’album, mentre alla voce è stato reclutato Ángel Ochoa, un veterano della scena brutal death a stele e strisce.
Ad accendere la miccia e dar via alle danze ci penserà “Transcending Into Orbital Solitude” intro strumentale che ci accoglierà con atmosfere cyber-siderali alle quali si andranno poi ad unire alcuni breakdown ultra-groovy dalla tipica cadenza slam. Subito dopo ci tufferemo all’interno di un vero e proprio annichilimento sonoro con “Supreme Void”, un perfetto esempio di truculento e caotico brutal death metal caratterizzato da blast beat terremotanti e chitarre e basso ultra distorti che sfornano senza sosta una pioggia di riff muscolosi e quadrati. In generale tutte le trace del platter seguono queste coordinate andando ad omaggiare il brutal death a stelle e strisce a là Deeds of Fesh e Gortuary. Giunti a “Non Infinite Sequence” troveremo un brano caratterizzato da cambi di tempo piuttosto repentini e ritmiche incalzanti, con quel tocco groovy che non guasta mai. Degna di nota anche la conclusiva “Macrocosmic Cessation” che eccelle per un maggior dinamismo ed una sapiente alternanza tra up e mid tempo, qualche massiccio breakdown ed il climax finale trainato da una vera e propria sfuriata di batteria dagli elevati BPM che si occuperà di dare una degna conclusione a quest’album.
Devo dire che attendevo con ansia l’uscita di questo Parasitic Metamorphosis Manifestation, ciò che balza immediatamente all’orecchio è che gli Abominable Putridity hanno voluto calcare meno la mano sul lato prettamente slam virando verso un brutal death metal più classico, ma sempre estremo e pesantissimo. Il risultato finale è un album solido e godibile, peccato per una generica mancanza di personalità che a lungo andare tenderà ad appiattirne l’ascolto. Da una realtà rodata come loro ci si poteva aspettare qualcosa di più; certo, i cambi di line-up e i lunghi tempi tra un disco e l’altro avranno pesato sulla resa finale, ma comunque si tratta di un buon prodotto in grado di sollazzare gli amanti del genere.
(Inherited Suffering Records, 2021)
1. Transcending Into Orbital Solitude
2. Supreme Void
3. Obscure Entity of Darkness
4. Superior Extradimensional Decimation
5. Non Infinite Sequence
6. Paroxysm
7. Inorganic Infusion Protocol
8. Parasitic Metamorphosis Manifestation
9. Macrocosmic Cessation