Il connubio tra temi di guerra e musica metal ha sempre funzionato, dal metal più classico, come i Grave Digger o gli specialisti Sabaton, al metal più estremo, come Bolt Thrower e Hail Of Bullets nel death metal o Minenwerfer e 1914 nel black metal. A metà strada tra questi ultimi due filoni si collocano i Kanonenfieber, one-man band tedesca all’esordio assoluto. Menschenmühle, uscito a marzo di quest’anno, è a tutti gli effetti un’autoproduzione, in quanto è stato pubblicato dalla Noisebringer Records, che non è altro che l’etichetta personale del polistrumentista Noise, unico membro di questo folle progetto, ed è un concept album incentrato sulla Prima Guerra Mondiale; la nostrana Avantgarde Music, sempre attenta alle realtà promettenti del panorama estremo, ha raggiunto l’accordo con Noise per co-pubblicare una versione in vinile di questo piccolo gioiello, così da poterlo distribuire degnamente e dargli la giusta visibilità.
L’intento dei Kanonenfieber non è quello di inneggiare alla guerra, ma quello di dimostrarne l’inutilità e la distruttività che porta ed è una dedica a tutte le vittime del conflitto: tutti i testi sono stati scritti basandosi su documenti dell’epoca e testimonianze dei sopravvissuti della Grande Guerra, evento bellico mai preso troppo in considerazione. La copertina, se vogliamo un po’ troppo colorata per il genere proposto, non è altro che il manifesto “Tutti i lavoratori devono protestare contro gli orrori della guerra”, ad opera dell’artista ungherese Mihálly Biró, che lo disegnò nel 1912 mentre faceva parte del partito socialdemocratico magiaro; l’immagine ci mostra la morte vestita da soldato mentre carica un cannone, utilizzando persone innocenti invece della polvere da sparo.
Stilisticamente i Kanonenfieber uniscono la violenza del black metal con il gusto malinconico delle chitarre tipiche del death metal melodico, prendendo spunto anche dall’hardcore/crust di band tedesche, come gli Ancst o i primi Heaven Shall Burn. Il disco scorre per 51 minuti, scaraventando l’ascoltatore nelle zone di guerra più martoriate, anche grazie a suoni di guerra e discorsi provenienti direttamente dal periodo 1914-18.
La violenza pura e semplice si limita al brano di apertura “Die Feuertaufe”, diretto e sanguinario come sono sempre le guerre nel proprio periodo iniziale, mantenendo però un gran gusto per le melodie delle chitarre; già dal secondo brano “Dicke Bertha” i tempi iniziano ad essere più cadenzati e in questi quasi cinque minuti di canzone si scorge anche l’ombra dei Rammstein, forse anche per la cadenza marziale e il cantato in tedesco. I due successivi brani “Die Schlacht Bei Tannenberg” e “Der Letzte Flug” sono tra i momenti più emozionali del disco: il primo che alterna furia black metal e rallentamenti con riff epici e malinconici tipo Amon Amarth e con un assolo melodico e struggente; il secondo, accompagnato in sottofondo da echi di bombardamenti e raid aerei è un mix di hardcore/crust e death melodico di rara epicità, grazie alle melodie dei riff in tremolo e alla batteria lenta e cadenzata. “Grabenlieder”, spartiacque del disco, è un brano melodico ed epico nello stile degli Amon Amarth, dal ritornello hardcore e le chitarre che in un frangente fanno il verso a scariche di mitragliatrice. “Grabenkampf”, alterna metalcore, death melodico e momenti doom che, insieme ad un campionamento di discorso, aggiungono pathos e drammaticità al brano; con “In’s Niemandsland” siamo direttamente sul campo di battaglia, con bombardamenti, spari e raffiche di mitragliatrice e un riff in tremolo che introduce il brano, dove si rivede l’ombra dei Rammstein e il ritornello melodico e lento sa tanto di metalcore. L’apice della drammaticità viene toccato da “Unterstandsangst”, che, durante i suoi 7 minuti, ci fa rivivere il terrore e l’angoscia che provava un soldato bloccato in trincea, brano lento e inesorabile con le chitarre che tessono trame malinconiche e struggenti; il conflitto è finito, le parti raccolgono i propri caduti ed è il momento giusto per “Verscharrt Und Ungerühmt”, ballata folk per chitarra e voce, che ci ricorda come ogni soldato morto verrà sepolto e, col tempo, dimenticato.
Questo esordio dei Kanonenfieber è di altissima qualità, sia musicalmente che a livello di contenuti lirici e ci restituisce una band genuina, fresca e di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro.
(Avantgarde Music, 2021)
1. Die Feuertaufe
2. Dicke Bertha
3. Die Schlacht Bei Tannenberg
4. Der Letzte Flug
5. Grabenlieder
6. Grabenkampf
7. In’s Niemandsland
8 .Unterstandsangst
9. Verscharrt Und Ungerühmt