I FERE sono una band portoghese che può essere inquadrata nel filone del post metal strumentale. Nel loro secondo lavoro, Visceral, hanno preferito accantonare in parte l’irruenza del debutto e focalizzarsi su un sound più atmosferico e personale.
Già dall’iniziale “Atlas” questo nuovo approccio rende i suoi frutti: i due bassisti in formazione creano un forte impatto sonico riempendo le basse frequenze e inscurendo il sound del combo disegnando paesaggi spettrali. La chitarra, da parte sua, dipinge arpeggi reiterati dal sapore drone che amplificano ulteriormente il sound. L’incedere lento e misterioso della seconda traccia, “Rerum”, si intensifica durante il suo svolgimento senza mai esplodere, e solo verso la fine del brano più lungo del disco, “Reflexo”, avremo dei veri e propri cambi di dinamica con un riffing alla Pelican. Il disco continua tra le spire ipnotiche di “Ossos”, brano più heavy psych della produzione, e nella chiusura della potente “Raiz”, dove la band tende a spingere maggiormente sulla distorsione ma pare perdersi in riff piuttosto debitori dai sopracitati Pelican e affini.
I portoghesi con questo cambio di rotta cercano un proprio sound e una maggiore ricercatezza sonora. Visceral può dirsi un disco di transizione per i FERE e un lavoro riuscito. Per gli amanti del post metal un ascolto consigliato.
(Raging Planet Records, 2021)
1. Atlas
2. Rerum
3. Reflexo
4. Ossos
5. Raiz7.5