La laboriosità è una bella cosa e non c’è alcun dubbio che Noise sia una persona laboriosa. L’artista sta dedicando la sua carriera al black metal e bisogna dire che nonostante la mole di lavoro è in grado di non mescolare nulla, anzi i vari progetti che nel tempo si vanno alternando sono molto ben definiti, sia che si parli di Kanonenfieber che di LeiÞa. Ma anche nelle vesti di Non Est Deus fa il suo sporco lavoro. Impious è roba di davvero buon gusto.
È da quando uscì The Last Supper che seguo questo solitario senza mai restare deluso. Impious esce a distanza di tre anni da There is no God con rinnovata grinta, sì, non penso ci sia un modo diverso di definire il black metal che esce da questo disco, ma anche da altri lavori di Noise, infatti sia quello che fa qui che quello che fa con gli altri due progetti sopra citati è un black metal non malato, non spettrale, ma grintoso, ha questo modo di scrivere che porta alla nascita di brani che non hanno quel senso di infausto, pare più che altro una gara di velocità. E lo so che questo potrebbe non dare l’idea di black metal, ma funziona e funziona bene. Impious per esempio, questo ultimo bellissimo disco è pregno di brani come “Burn It Down” o “Celebrate the Selfdestruct” che sono una goduria assoluta per chi si ciba di black metal, ma allo stesso tempo non ne può più di quelle atmosfere cupe e opprimenti e vuole godersi un po’ di aria fresca, radioattiva e sferzante senza dubbio, ma comunque decisamente più respirabile. Le chitarre sono funamboliche e generano riff veloci e colorati che si incastrano con una drumline particolarmente dinamica e adrenalinica. La voce ovviamente è puro black metal yell e questo connubio è fantastico. La musica è viva e i testi meravigliosamente dubitanti in quanto le tematiche sono religiose, ma nulla di blasfemo, invero qui l’atmosfera dei testi è quella che si percepisce quando si guarda un capolavoro del cinema come Il Settimo Sigillo del maestro Ingmar Bergman e solo questo dovrebbe spingere qualcuno all’ascolto di questo validissimo disco.
Ultimo punto, ma non certo per importanza, è la cover art ad opera del grande Mariusz Lewandowski, artista ormai affermato e richiestissimo, autore di copertine meravigliose di Eremit e Bell Witch, fatevi un giro nel suo profilo iIstagram o nel suo sito, ne vale la pena, Comunque disco ottimo di un black metal “leggero” e quasi frizzante, da non perdere.
(Avantgarde Music/ Noisebringer Records, 2022) 1.Save Us 2.Burn it Down 3.Fuck Your God 4.Hexenwahn 5.Flagellation 6.Christrapping Polka 7.Celebrate the Selfdestruct 8.The Ascension