Gli Assumption sono una band dedita al death/doom metal oscuro e ferale, formatasi nel 2012 e giunta in questi giorni al traguardo del secondo full length intitolato Hadean Tides.
“Oration” rapisce subito l’ascoltatore trascinandolo tra meandri sulfurei e brucianti, grazie al suo taglio old school che ricorda i seminali Incantation, e l’ultilizzo di un growling basso e profondo in grado di conferire maggior spessore alla traccia. Le parti più lente e marcatamente doom vengono ben bilanciate dai poderosi mid tempo death metal, il tutto impreziosito da alcune sfuriate di batteria ed una melodia evocativa piazzata verso la fine del brano. “Daughters of the Lotus” si fregia di tinte funeree e miasmi sulfurei, tra i quali fanno capolino riff sferzanti quasi creepy, man mano che si procederà si faranno sempre più robusti e stentorei. “Triptych” apre con un’intro litanica accompagnata da linee vocali sussurrate, dopo circa tre minuti ci sarà un esplosione di death/doom feroce, quasi un pugno nello stomaco e poi calerà nuovamente la calma dopo la tempesta, la conclusione è affidata a “Black Trees Waving” canzone di quasi quindici minuti di durata, con richiami allo stile dei giapponesi Coffins, dotata di un songwriting solido, un incedere lento ma inesorabile e svariate digressioni melodiche che contribuiscono a migliorare la resa finale.
E’ interessante sentire come gli Assumption siano riusciti a trovare il giusto equilibrio tra brutalità e melodia, bilanciando bene l’animo doom e l’animo death che li caratterizza, dando quindi vita ad un disco ben strutturato ed accattivante; sicuramente ci sono ancora margini di crescita ma in generale possiamo considerare Hadean Tides un ottimo ascolto per tutti gli amanti del metallo mortifero nella sua versione più funerea e macilenta.
(Everlasting Spew Records, 2022)
1. Oration
2. Submerged by Hadean Tides
3. Daughters of the Lotus
4. Breath of the Dedalus
5. The Liquescent Hours
6. Triptych
7. Black Trees Waving