Era il 1982 quando i Christian Death colpivano e in buona parte sconcertavano il mondo della musica con il loro Only Theatre of Pain: da quel seminale (capo)lavoro di gothic rock/post-punk/darkwave ne è passata di acqua sotto i ponti, e anche per il gruppo stesso i cambiamenti sono stati molti, alcuni anche dolorosi. Rozz Williams ne è stato il primo oscuro faro, in seguito affiancato da Valor Kand, che ha mantenuto il nome della band dopo la dipartita (prima dal gruppo, poi da questo mondo) di Williams. Nel frattempo i generi intorno all’ensemble sono mutati, si sono imbastarditi, molti giovani musicisti hanno sfruttato gli insegnamenti dei Christian Death per creare delle proprie carriere che li citavano più o meno apertamente, il seme malvagio era dunque germogliato.
Oggi i Nostri si riaffacciano sul mercato discografico con una nuova fatica, Evil Becomes Rule: l’attuale formazione vede solo Valor Kand e Maitri, bassista e voce femminile entrata a far parte dei CD solo nel 1991 ma velocemente divenutane un elemento imprescindibile e caratteristico. Ma come suona questo nuovo album? Christian Death al 100%, chiaramente con un approccio aggiornato e per quanto possibile al passo coi tempi, che si traduce in pezzi oscuri, pulsanti grazie al basso di Maitri, se vogliamo anche coinvolgenti nelle linee melodiche estremamente orecchiabili e macabramente sensuali, marchio di fabbrica del gruppo. Ci sono dei pezzi che faranno la gioia dei fan della darkwave e del gothic rock, a partire dall’iniziale “The Alpha and the Omega”, così teatrale ed abrasiva, passando per “Blood Moon” (che non sfigurerebbe in qualche club dark), “The Warning”, “Beautiful” e concludendo con “Rise and Shine”, in grado di catturare l’attenzione anche di chi, magari, non ha mai sentito parlare del gruppo perché forse troppo giovane. È lecito però farsi una domanda: quanto appeal può avere un disco come Evil Becomes Rule nel 2022? Tolti i fan incalliti dei Christian Death, al netto degli affamati delle oscure sonorità dark/gothic, abbiamo la percezione che il sound dei Nostri sia un po’ invecchiato male, con concessioni alle volte a testi un po’ scontati e melodie fin troppo piacione nel loro essere anche forzatamente oscure e tetre. Vero, rientra nello stile, e in generale fa parte dell’identità della band evocare determinate sonorità e atmosfere, ma non vediamo particolari novità in grado di tener desta l’attenzione degli ascoltatori per più di un paio di ascolti.
Ma alla fine non è probabilmente volontà di Kand e Maitri quella di modificarsi e abbandonare la strada battuta e ormai conosciuta, forti di una storia, di una discografia e di una fanbase che non vuole altro da loro: e quindi ben venga il nuovo album dei Christian Death, che magari alla fine non sarà ricordato e finirà solo per “fare volume”, ma servirà comunque a ricordare che i Nostri sono ancora in grado di picchiare duro quando vogliono.
(Season of Mist, 2022)
1. The Alpha and the Omega
2. New Messiah
3. Elegant Sleeping
4. Blood Moon
5. Abraxas We Are
6. The Warning
7. Beautiful
8. Rise and Shine
9. Evil Becomes Rule
10. Who Am I (Part 1)
11. Who Am I (Part 2)