Bestia strana e abbastanza incatalogabile i MIGHT, un duo musicale tedesco (Ana e Sven) nato durante la pandemia, un periodo dal quale pare aver tratto ispirazione per una musica cupa, viscerale e venata di una malinconia serpeggiante e latente. Il loro debutto, Abyss, ci consegna una band alla ricerca della propria identità, che in undici pezzi muta spesso forma e tratti, mantenendo sì un livello medio più che buono, ma convincente solo a tratti.
Per loro vengono tirati in ballo i generi più disparati: black metal, sludge, doom, post-rock, shoegaze, e gruppi/artisti del calibro di Chelsea Wolfe, Emma Ruth Rundle, Jarboe, (DOLCH), Treedeon, Neurosis, Ides of Gemini e Black Mare… Influenze queste che sicuramente sono presenti nelle sonorità dei Nostri, ma che non aiutano a definire la loro proposta, la quale, a parer nostro, sembra essere quasi più riconducibile ad un alternative rock/metal venato di gothic, qualcosa che può riportare alla mente certe sonorità in voga a cavallo tra la fine dei Novanta e la prima decade dei Duemila. Tanti piccoli dettagli, piccoli richiami a gruppi più o meno noti, e a suoni già sentiti ed apprezzati in altre occasioni ma non immediatamente individuabili. In cinque brani (sei se si include il primo pezzo, in realtà un’intro) si passa in rassegna il gothic doom che flirta con il post-punk, i Made Out Of Babies e la Julie Christmas più sinuosa e meno “isterica”, serrate ritmiche al limite del post-grunge e ballate malinconiche animate dal solo pianoforte che effettivamente rievocano un po’ una Chelsea Wolfe o una Emma Ruth Rundle: il tutto senza soluzione di continuità, cosa che lascia oggettivamente un po’ perplessi e privi di una particolare idea su cosa i MIGHT stiano cercando di dirci. La formula si ripete con i successivi brani, i quali conservano lo stesso standard qualitativo dei precedenti ma non fanno che riaffermare lo scetticismo iniziale.
Più che un vero e proprio full sembra quasi che Abyss sia una raccolta di canzoni slegate tra loro, composte in un momento in cui il gruppo si stava formando ma durante il quale (causa forzate restrizioni COVID) non era in grado di ritrovarsi fisicamente e dare una forma precisa alle proprie idee. Chiaramente è una supposizione tutta nostra, ma che nasce spontanea dopo ripetuti ascolti di un lavoro che si lascia godere, assolutamente, ma che alla fine non lascia poi molto. I MIGHT hanno però del potenziale, e se riusciranno a mettere a fuoco il proprio suono e plasmare così in maniera più definita la loro materia musicale potrebbero davvero stupirci in futuro.
(Exile On Mainstream Records, 2022)
1. Naked Light
2. Lost
3. Abysses
4. Circles
5. Who’s Ahead
6. Tightrope Walk
7. How Sad A Fate
8. Shrine
9. Lucky Me
10. Dear Life
11. Holy Wars