I tedeschi Crone non sono sicuramente tra le band più attive nel panorama musicale, ciò nonostante quando si affacciano al mercato discografico è perché hanno qualcosa di interessante da condividere, come nel caso di questo Gotta Light? Il titolo prende ispirazione da un episodio di Twin Peaks, celebre serie a firma David Lynch, e sebbene corrispondenze dirette non siano riscontrabili permane nel lavoro dei Nostri un’aura di sospensione, di non del tutto compreso, di mistero tipica del capolavoro sopra citato. I Crone, in origine un duo nato dall’unione di Phil Jonas (Secrets of the Moon) e Markus Renzenbrink (Embedded) si avvalgono adesso della collaborazione di altri musicisti più o meno stabili che di fatto hanno anche ampliato lo spettro di possibilità stilistiche della band. Che, partendo da una solida base di dark rock, frequentemente sfocia in territori simil-progressive in maniera non dissimile a quanto fanno gruppi come Venus Principle e Crippled Black Phoenix. Con i tedeschi l’accento è comunque posto sull’orecchiabilità donata da melodie accattivanti, anche ruffiane se vogliamo, ma salvo sporadici casi mai stucchevoli. E in questa modalità di porsi chi scrive ha riscontrato somiglianze anche con i Lake of Tears (soprattutto nel modo in cui si cercano di inserire inserti dal sapore psichedelico ma venati di malinconia gothic) e Moonspell del periodo Irreligious – Darkness and Hope.
Con estrema facilità i Crone riescono ad alternare momenti in buona parte tesi, rallentati e gothicheggianti (“No One Is Ever Alive”, “This Is War”, “Towers Underground”, “Waiting For Ghosts”, “Silent Song” e “Kenosis”) con altri più ritmati e quasi “radio friendly” (“Abyss Road”, “Gemini”, “They” e “Quicksand”) riuscendo di fatto ad accontentare tutti… Ma forse a stupire realmente in pochi. Sebbene le dieci tracce contenute in Gotta Light? siano encomiabili dal punto di vista della stesura e della produzione non si prestano ad un ascolto particolarmente impegnativo. Che non necessariamente è un punto a sfavore intendiamoci, è semmai una lama a doppio taglio in quanto l’immediata fruibilità va a minare la possibilità del disco di essere riascoltato per lungo tempo.
Ci sono canzoni notevoli, che da sole valgono il prezzo del biglietto: “Gemini”, “This Is War”, “Kenosis” e soprattutto “Silent Song” probabilmente vi resteranno impresse per un bel po’, ma il resto, come detto, potrebbe presto rischiare di finire nel dimenticatoio. Ma non per questo il disco dei Crone deve essere penalizzato, anzi: Gotta Light? nei suoi quasi cinquanta minuti sa regalare momenti davvero godibili ed interessanti, e vale davvero la pena di prestargli più di un ascolto se le sonorità e le band descritte in apertura di recensione sono il vostro pane quotidiano. Invito questo che comunque rivolgiamo anche a chi cerca un disco non necessariamente pesante ed impegnato, cupo quanto basta e in grado di soddisfare palati abbastanza variegati.
(Prophecy Productions, 2022)
1. No One Is Ever Alive
2. Abyss Road
3. Gemini
4. This Is War
5. They
6. Towers Underground
7. Quicksand
8. Waiting For Ghosts
9. Silent Song
10. Kenosis