Nero Kane è un nome che ho sentito spesso risuonarmi in testa, ma con cui ancora non mi era capitato di confrontarmi. Faccio oggi la sua conoscenza, nel momento in cui esce il suo ultimo album Of Knowledge and Revelation (Subsound Records). E immediatamente mi pento di non essermi approcciato prima alla sua musica. Il coinvolgimento è pressoché totale sin da subito: il suo “psych dark folk” intimista e minimale, dalla forte identità decadente mi ha conquistato sin dal primo ascolto, trascinandomi in quell’immaginario fatto di desolante dolore interiore, grazie anche ad un approccio sonoro decisamente internazionale, ben al di là della media italiana, spesso avara di personalità ad ampio respiro. L’album è il sunto, e al tempo stesso il tassello finale (cronologicamente parlando), di un percorso introspettivo che lo ha portato a realizzare uno degli album qualitativamente più pregni dell’anno che si avvia alla conclusione.
Accompagnato dal 2018 dalla performer e regista Samantha Stella, nell’album voce e organo/piano/mellotron, Nero Kane sta attualmente portando in tour il suo disco, il primo con un’etichetta italiana dopo i due pubblicati con American Primitive e Nasoni Records. Un album di frontiera, che sposa le atmosfere silenziosamente rumorose dei territori che separano USA e Messico come in un film di Wenders o in un libro di McCarthy. Un album che al tempo stesso abbatte ogni tipo di frontiera. E lo fa in modo suadente, seducente, ammiccante, ma soprattutto con grande, grandissima personalità. Denso di riferimenti letterari e artistici (soprattutto pittorici), Of Knowledge and Revelation è un disco dal grande spessore, che se, come detto, seduce e conquista sin da subito, ha però al tempo stesso un retrogusto amarissimo che si fa apprezzare con gli ascolti e che permette di entrare in un contesto concettuale da cui poi è difficile alienarsi con il ripetersi degli ascolti.
Le scelte sonore del duo (anche perché credo che si possa parlare di un duo a tutti gli effetti, vista la liaison artistica che li lega da 5 anni e che ha visto la figura di Samantha Stella prendere sempre maggiore campo) hanno il piglio e il gusto di chi sa perfettamente dove vuole portarci, e lo fa con la sicurezza di chi ha la consapevolezza dei propri mezzi. Non c’è nulla di lasciato al caso in un album di questa portata. Melanconia allo stato puro. Catartico. Desertico. Inquietante. Ritualistico. Religiosamente annichilente. Semplice nella sua complessità. Of Knowledge and Revelation è un album in cui non c’è alcuna luce se non quella accecante del buio. Lo stesso Nero Kane nel descriverlo parla di “lande desolate del pianto, del dolore ma anche della rassegnazione, il peregrinare dell’anima è accompagnato da altre voci, altre anime, altri spiriti che gemono e sussurrano, nella costante ricerca della gloria e luce di Dio.” Credo ci sia veramente poco altro da aggiungere. Si è detto che si tratta di un album destinato ad una clientela selezionata, per pochi. Errore grandissimo, un disco come questo deve essere destinato al maggior pubblico possibile, è per tutti, non è facile ma ha il potenziale per conquistare chiunque lo ascolti. Non rendiamolo una chicca di nicchia. È tutto il contrario. Visionario. Un album che guarda alla bellezza con l’intento di renderci migliori.
(Subsound Records, 2022)
1. Lady of Sorrow
2. Burn the Faith
3. The Vale of Rest
4. The Pale Kingdom
5. The End, the Beginning, the Eternal
6. Lacrimi și Sfinți
7. The River of Light
8. Sola Gratia