Il duro periodo della pandemia ha provocato sicuramente degli ingenti danni globali eppure, nel mezzo di tanti disastri, il frustrante periodo del lockdown ha portato anche delle cose positive fra cui anche questo nuovo progetto/collettivo chiamato High Castle Teleorkestra. Questa “band” vede una numerosa compagine di musicisti che fa capo innanzitutto a Tim Smolens (Estradasphere, I.S.S., Don Salsa, Secret Chiefs 3) e Chris Bogen (Doc Booger). Il resto del team vede Bär McKinnon (Umlaut, Mr. Bungle), Dave Murray (Estradasphere, Traun), Stian Carstensen (Farmers Market e collaborazioni con Jacob Collier, Mike Patton, Jimmy Rosenberg) e Timba Harris (Estradasphere, Secret Chiefs 3, Probosci). Da questa enorme unione di cervelli viene fuori un sound totalmente fuori da ogni canone che ricorda molto l’avanguardia musicale francese.
Descrivere ciò che ci si ritroverà ad ascoltare è pressoché impossibile dato che nel giro di sessanta secondi si può passare dal jazz, al metal, al folk balcanico e alla musica classica. È musica realmente post-moderna che sfida ogni tradizione e questo debutto, chiamato iconicamente The Egg That Never Opened, potrebbe causare una crisi di identità a molti ascoltatori specialmente quelli poco avvezzi alla sperimentazione estrema e volutamente ironica. La title-track è una cacofonia ai limiti del grottesco dove convivono orchestre jazz dalle forti componenti death metal, swing, melodie schizzatissime, fisarmoniche folkeggianti e continui cambi di atmosfera che non danno un attimo di respiro. Non sempre è facile far convivere una mole così imponente di elementi e non sono pochi i momenti di confusione che si creano nell’ascolto, segno che a volte si tende troppo ad esagerare. Ne è riprova la seguente “Ich Bin’s” che vorrebbe trasportare l’ascoltatore in un qualche viuzza parigina ma la sensazione viene graffiata da inserti metallici un po’ fuori luogo. Dalla successiva “The Aramchek Accusation” si aggiusta meglio il tiro con un tiratissimo jazz cupo e teatrale (sorta di Zu futuristici mescolati all’elettronica) che denota una fluidità maggiore che permette di mescolare meglio i dettagli (la stimolante “Valisystem A” scorre che è un piacere senza forzature eccessive). Emergono poi tante anime in continuo mutamento: Frank Zappa sorride estasiato all’ascolto del noir/progressive rock in “Diagnosing Johnny”, in “Placentia” compare lo spirito di Tom Waits mentre nel surf rock modello anni Cinquanta di “Klawpeels: Mission Checkup” salgono sul trono i Beach Boys. Ci sarebbe ancora molto da dire ma è meglio lasciare all’ascoltatore il piacere della scoperta.
Non tutto va esattamente come previsto però questo debutto ha ottime potenzialità per un futuro molto interessante. Seguite questo progetto se siete di mente molto aperta!
(Art As Catharsis, FALSExIDOL, 2022)
1. The Egg That Never Opened
2. Ich Bin’s
3. The Aramchek Accusation
4. Valisystem A
5. At Last He Will
6. The Days of Blue Jeans Were Gone
7. Diagnosing Johnny
8. Placentia
9. Klawpeels: Mission Checkup
10. Mutual Hazard