The Radiant Light è una creatura musicale piuttosto misteriosa, della quale sappiamo pochissimo. Le scarse note che accompagnano il promo in nostro possesso ci parlano di un progetto solista di C.V.B., conosciuto altrove come Corvus von Burtle (vero nome François Breulet), chitarrista belga attivo in gruppi come i Cult of Erinyes e Wolvennest. Il genere trattato, quello sì, è abbastanza chiaro sin dalle prime note del lavoro: folk apocalittico, macchiato qui è là da tracce di mellotron e hammond, ma assolutamente in linea con gli standard richiesti dallo stile.
Come interpretare questo How To Leave This World In Peace? Prendete i Lux Interna, lasciate intatta la loro aura polverosa e mistica ma incupite i loro suoni bagnandoli del mood mesto e malinconico di (DOLCH), del dark folk e dell’Americana; aggiungete l’allure da crooner maledetto con il quale il Nostro ha deciso di traghettarci nel suo mondo, e avrete un’idea di cosa aspettarvi. Le chitarre sono vagamente bluesy, con quel taglio ruvido che abbiamo potuto assaporare anni fa anche in The Mantle (Agalloch), ma i toni virano più sul mistico e sull’onirico, merito di una verve vagamente psichedelica che The Radiant Light ha voluto donare alla sua opera. L’album ha alcune notevoli frecce al suo arco, va detto, ma finisce presto per perdere di vigore ripiegandosi sulle stesse sonorità e stilemi, appisolando l’ascoltatore in un torpore causato dalla mancanza di veri e propri spunti in grado di tenere alta l’attenzione. “The Portal”, seconda traccia dopo l’iniziale intro, parte effettivamente molto bene incarnando tutte le caratteristiche sopra citate e creando una certa attesa per i successivi pezzi: purtroppo però l’hype cala presto, e le canzoni successive non riescono a bissarne le sonorità finendo per adagiarsi su tappeti nebbiosi e soffusi. “The Unholy Gospel” e la title-track fanno rialzare un po’ la testa alla scaletta, ma solo perché riprendono abbastanza fedelmente i pattern della citata traccia: il resto è abbastanza calma piatta.
The Radiant Light è un progetto sulla carta interessante e How To Leave This World In Peace ha effettivamente qualche momento interessante, ma in linea di massima è un lavoro un po’ troppo derivativo e ripiegato su sé stesso e senza quello slancio che gli permetterebbe di uscire dalla massa di dischi con le stesse sonorità. Le idee ci sono ma vanno sviluppate forse un po’ meglio: restiamo fiduciosi per il futuro!
(Ván Records, 2023)
1. Uncreation
2. The Portal
3. Cult Of Indifference
4. Eosphoros
5. Above And Below
6. The Smell Of Despair
7. The Unholy Gospel
8. Somewhere In The Haze
9. How To Leave This World In Peace
10. Silence’s Dance