Prolifica formazione emergente del panorama hardcore giapponese, i Kruelty tornano questo marzo con il secondo full-length in carriera, Untopia. Il lavoro è tutto ciò – ma forse anche un po’ meno – che era lecito attendersi dal nuovo lavoro dei nostri: riffoni ciccioni e un po’ sempliciotti, ignoranza hardcore e sludge caciarone, coronati da un artwork irricevibile che fa invidia ai peggiori demo pornogrind registrati in cantina.
Per essere pesante, Untopia è pensante, ma pecca di quell’aggressività un po’ affettata del death metal “finto sporco” che tanto va di moda ora, pieno di riverberi e suoni di caverna e con ben poco contenuto. In realtà i problemi del lavoro sono altri: la struttura dei brani, dalla opener, pensata per dettare la linea di tutto il lavoro, a “Manufactured Insanity” con le sue cadenze death/crust, è (quasi) sempre la stessa, e la scelta di imperniare praticamente tutti i pezzi su un unico massiccio riff funzionerebbe anche, se le linee di chitarra si distinguessero maggiormente le une dalle altre. L’intuizione dei nostri, in realtà, è ottima: interpretare l’hardcore in chiave doom/sludge non tanto infilando col martello e la piccozza pezzi lenti nel macello generale ma modellando la forma canzone intorno al giro di sei corde è certamente qualcosa che, se approfondito, può portare i suoi risultati. Sfortunatamente, come nel caso di “Harder Than Before”, con il suo tappeto di rullanti su cui le chitarre in bilico tra il metalcore e lo sludge si appiattiscono troppo volentieri, non sempre la messa in pratica segue la pur evidente intuizione.
In attività da 2017, i Kruelty sono stati in grado nella loro intensa carriera di ritagliarsi un angolino nell’affollatissimo panorama sperimentale dell’hardcore contemporaneo. Il lavoro dei nostri è certamente consigliato a chi cerci un quarto d’ora di chitarrone grosse e batteria ignorante, ma è anche ricco di intuizioni che in questo Untopia avrebbero potuto trovare il vivaio per germogliare definitivamente. Così non è stato, se non solo parzialmente, ma non c’è dubbio che i nostri abbiano tutte le carte in regola per distinguersi nel futuro prossimo come gruppo di riferimento dell’hardcore orientale.
(Profound Lore Records, 2023)
1. Unknown Nightmare
2. Harder Than Before
3. Burn the System
4. Reincarnation
5. Maze Of Suffering
6. Manufacted Insanity
7. Untopia