È un dark folk spirituale e oscuro quello con cui gli Infinity Ring si presentano sulla scena musicale, inaugurando con Nemesis & Nativity quello che speriamo essere un lungo e prolifico percorso artistico. Il suono dei Nostri si pone al crocevia di diversi generi che poche volte l’orecchio dell’esploratore sonoro ha occasione di trovare insieme: l’album viaggia tra montagne scolpite a forza di synth e drone e ampie foreste grigie, dipinte con maestria da basso e chitarra, coniugando la spiritualità del folk con la potenza dell’industrial, il mistero del drone e la follia del noise rock.
Dal punto di vista compositivo e stilistico, Nemesis & Nativity è diviso piuttosto nettamente in due sezioni, con l’ipnotica “Morpheus Dragonfly Satyr” a fare da intermezzo. Nella prima parte del lavoro, chi ascolta è introdotto ai misteri della musica dei Nostri, condotto attraverso portoni e vestiboli da un preziosissimo folk intarsiato di goth rock ed elettronica, a richiamare in molti passaggi le memorabili atmosfere di Osi and the Jupiter e Aerial Ruin, in altri certe manifestazioni dei King Woman. Riferendosi alla prima metà dell’album, “Crown Of Stars” e “The Valley” sono canzoni di una bellezza rara, essenziali ma ricercate in maniera maniacale, frutto dello studio di quasi tre anni intercorso tra la formazione del collettivo e l’uscita di questo lavoro. L’incenso e l’olio sparsi durante i primi sei brani servono a fare strada alla processione aperta da “Lazarus Millenium Sun”, un inno in chiave funeral doom (anche le vocals si fanno più profonde e declamanti in questa seconda sezione dell’opera) seguito dalle stupefacenti “Wax & Oil” e “Prison, Constraint”, due salmi solenni che incrociano la maestosità di band totali come Swans e SunnO))) con la religiosità metallica di Batushka e Deathspell Omega, ponendo l’ascoltatore di fronte ad un vero e proprio rituale musicale, una messa cantata a colpi di synth e batteria. L’”andate in pace” è pronunciato infine dalla title-track, una meditativa suite con richiami al black che mette in musica il messaggio nichilista e di innamoramento per l’ignoto che pervade l’intero lavoro, richiamandone l’inizio con le immancabili atmosfere folk.
Nemesis & Nativity è l’esordio che tutte le band sperimentali vorrebbero comporre: la linea sempre nuova che sa rinnovarsi brano per brano, l’essenzialità compositiva, la commistione omogenea di così tanti generi e la totale, immediata ispirazione dei musicisti rendono questo lavoro un pezzo di musica alternativa unico. Rileggendo l’articolo mi accorgo di quante band incredibili ho citato nel tentare – è solo un tentativo, vi prego andate ad ascoltare il disco – di raccontarvi chi sono gli Infinity Ring. Non è certamente un metro di giudizio, ma basta guardare alla lista di questi nomi per avere un’idea di dove la sapienza e la fantasia dei nostri si spingano. Nemesis & Nativity è un eccezionale album di rock alternativo, che vive di un misticismo arcano e suggestivo, a donare sensazioni che poche volte un lavoro musicale fa provare.
(Profound Lore Records, 2023)
1. Crown Of Stars
2. Temptress
3. The Valley
4. Tiferet II
5. Pan & Syrinx
6. Gift Of Life
7. Orpheus Dragonfly Satyr
8. Lazarus Millenium Sun
9. Wax & Oil
10. Prison, Constraint
11. Nemesis & Nativity