TROLL non è un disco semplice, ma nemmeno un disco difficile. È uno di quei lavori in cui la capacità di percezione della musica va affilata e distribuita su più criteri.
I DROTT sono una realtà molto nuova, che sa il fatto suo: non a caso consta di membri che arrivano da Enslaved e Ulver, quindi sappiamo già che non ci si può aspettare che qualcosa di molto particolare. Ora, evitiamo di fare discorsi sul genere “che roba è questa?”, perché questa non è la domanda da porsi. TROLL è un album in cui si possono apprezzare una varietà di cose che possono andare dal folk alla dark cabaret, dalla colonna sonora al prog rock, ma il tutto pieno gravido di suggestioni allucinanti e orrorifiche. Questo sound spettrale si dipana in tredici brani che, accompagnati da voci sommesse e lontane, chitarre mai chiare, synth foschi e una drum line tanto lineare quanto ipnotica, formano una densa atmosfera melodica che sa di meandri oscuri di un città antica e disabitata, con i suoi segreti e le sue vergogne.
È un disco nero, grigio, boscoso, grottesco, praticamente perfetto per il suo contesto e gli amanti di altre realtà come Lovecraft Sextet e Nanook of the North ameranno profondamente, per tutti gli altri beh, non è un disco immediato.
(Norse Music, 2023)
1. Troldhaug
2. Allting
3. Våkenatt
4. Til Stein
5. Det Ser
6. Solskodde
7. Mara
8. Troll
9. Nattas Blot
10. Sabbat
11. Fornjots Born
12. Grotten
13. Natt