Nell’immaginario collettivo, Seattle rappresenta la patria del grunge. Un assioma difficilmente smentibile, su cui poco c’è da dire. Ci sono tuttavia dei “però” che impongono riflessioni che esulano dalle certezze di cui sopra, e che ci portano oltre i luoghi comuni. Senza scomodare Hendrix (sarebbe fin troppo facile) abbiamo altre realtà musicali di indubbio valore che possiamo associare alla città della West Coast, e che sono di quanto più distante dal fenomeno grunge. Come ad esempio i Queensryche, autentica macchina da guerra musicale, che negli anni Ottanta e Novanta ha rappresentato uno dei punti più alti, qualitativamente parlando, in ambito metal.
Tra le nuove leve di Seattle, possiamo senza dubbio annoverare i Nuclear Dudes, recentissima scoperta con cui sto rallegrando queste giornate consacrate alla sopravvivenza, più che mai faticosa, sotto un cielo sempre più afoso. Nato come progetto funzionale al tentativo di alienare l’alienazione da lockdown pandemico, Nuclear Dudes è diventato, strada facendo, una realtà musicale a tutti gli effetti, volta a una sperimentazione tout court, che si sposta tra generi tra loro inconciliabili solo ai profani.
Boss Blades è un album costruito schizofrenicamente, con puntate ai limiti della cacofonia che lo rendono assolutamente inclassificabile. Pur se pervaso da un’anima fondamentalmente “metal”, il disco risulta distante anni luce da tutto quello che il metal rappresenta, soprattutto a livello di approccio creativo. Uscito nella sola versione in cassetta, Boss Blades rappresenta il manifesto di un’intransigenza sia sonora che concettuale. Da gustare rigorosamente a volume altissimo, l’album ci dimostra come Nuclear Dudes sia intenzionato ad esplorare tutte le scissure cerebrali in cui risiede la nostra vostra voglia di estremizzazione sonora. Un lavoro che scontenterà proprio per questa sua difficoltà ad essere “inquadrato”, ma che secondo me invece proprio per il medesimo motivo entra di diritto nel novero di quei dischi che “bruciano”.
(Modern Grievance Records, 2023)
1. Boss Blades (Featuring Dave Verellen of Botch)
2. Manifest Piss Tape
3. Shark Grinder
4. Obsolete Food
5. Poorly Made Pots
6. Many Knives (Featuring Irene Barber or Dust Moth)
7. Guitart
8. Lasers in the Jungle (Featuring Dave Verellen of Botch)
9. Year 3
10. Eat Meth
11. Dads Eat Heels
12. A Special Torture