Al di là dell’aspetto prettamente sonoro, confesso di non essere riuscito a reperire informazioni sui B R I Q U E V I L L E, in modo da ampliare e organizzare la recensione come avrei voluto. Sono fiamminghi, e con questo IIII sono al quarto album negli ultimi dieci anni: queste le uniche certezze a cui sono giunto. La loro idea, che portano avanti sin dagli esordi nel 2014, è quella di mantenere per quanto possibile il più totale anonimato, tramite mantelli e maschere. Non una grandissima idea, soprattutto a livello di innovazione. Per fortuna però, alla fine, quello che conta è la musica e in questo i B R I Q U E V I L L E non devono imparare nulla da nessuno. Soprattutto a livello qualitativo.
IIII, che esce ancora su Pelagic Records, amplia il panorama stilistico della band, che, rispetto ai precedenti lavori, riesce a dare ancora maggiore profondità al proprio sound, con un uso della voce – praticamente assente in passato – che conferisce ulteriore enfasi all’insieme. L’album è completamente privo di cadute di intensità emotiva e vede tra i suoi punti di forza quell’inquietante cadenza che potrebbe far pensare ad un’ideale colonna sonora cinematografica per un horror movie. Decisamente molto intenso, come detto, a livello emotivo, più che di scelte sonore iconoclaste, il disco è orientato verso un approccio che permetta una maggiore ”interazione” a livello di immediatezza rispetto al passato.
Quello dei B R I Q U E V I L L E è un percorso che guarda agli inferi, non in modo cacofonico, ma ragionato e catartico, introspettivo, come un qualcosa che pian piano ti porta dalla sua parte, senza forzare le cose, con la consapevolezza che tanto si tratta di un processo a cui nessuno può sottrarsi. IIII rappresenta l’ennesimo tassello di una ricerca che li sta portando a migliorare il proprio sound, e che, deve infondere loro quel coraggio necessario per guardare al domani con la consapevolezza di avere i mezzi per ottenere grandi soddisfazioni.
(Pelagic Records, 2023)
1. AKTE XVI
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5. AKTE XX