Seconda prova in studio per i Besra, band finlandese che vanta tra i propri membri Johannes Nygård (ex-Callisto), che abbandona in parte i flussi sonori dell’esordio Anhedonia per una approccio più legato alla forma canzone.
Le danze vengono aperte con il brano più viscerale del disco: “Sentinels” è un vero assalto all’arma bianca con i suoi riff circolari e l’ottimo scream di Hannes Hietarinta. Il drumming nervoso raggiunge il climax per poi calmarsi nella parte centrale, fortemente debitrice dei momenti più calmi del mai abbastanza lodato Panopticon dei mostri sacri Isis. La performance vocale non si ferma in riuscite parti urlate, ma denota una certa predisposizione alla melodia che accompagnerà da qui in avanti i brani. La seguente “Sanguine” ha, dopo l’incipit iniziale, un approccio strofa/ritornello che rende il brano un perfetto mix tra il catchy che potrebbe rimandare ai Cave In più melodici a potenti bordate post-metal. Lo stesso approccio fatto da cantato pulito e assalto in scream si può sentire in brani come “Prison Without Locks” e “Landscapes”; solo in “Valor” la scrittura prende una interessante deriva progressive che ho trovato particolarmente riuscita: troviamo infatti incastri ritmici di chiara matrice Tool che rendono la progressione finale davvero esaltante. Il brano di chiusura, meno conciso e più legato al lavoro precedente del combo, ha forti rimandi al post-metal più atmosferico e lisergico. La cura dei suoni è impressionante e il lavoro di mix e master a cura del guru del genere post-metal Magnus Lindberg ne è un’ulteriore riprova.
Transitions è un buon album che forse pecca nella parte centrale di una certa ripetitività nella scrittura che non va comunque a guastare l’esperienza di ascolto. Per gli amanti delle band citate in sede di recensione il lavoro è indubbiamente consigliato.
(Suicide Records, 2023)
1. Sentinels
2. Sanguine
3. Prison Without Locks
4. Landscapes
5. Valor
6. Cries and Lamentations