Li avevamo dati per dispersi i There Will Be Fireworks, persi nelle loro vite, nel loro crescere, assorbiti da una quotidianità che loro stessi avevano da sempre messo in musica ma che forse li aveva fagocitati. E invece eccoli qui, “making music at a glacial pace since 2007. Still alive” come recita la presentazione sul loro Bandcamp: esattamente dieci anni dopo il sublime The Dark, Dark Bright i Nostri riemergono dal torpore scozzese per dare alle stampe Summer Moon, e le lancette degli orologi tornano indietro.
L’incipit di “Smoke Machines (Summer Moon)” è da brividi per chi conosce questi ragazzi, un incrocio perfetto tra “Colombian Fireworks”, con la sua partenza delicata, e la fragorosa ed emozionante esplosione di “River”, e subito ci sentiamo a casa. “Emozione”, tenete bene a mente questa parola perché si riaffaccerà più volte nella vostra testa ascoltando le tredici tracce che compongono questo lavoro; ma anche il “sentirsi a casa” sarà qualcosa che proverete spesso se deciderete di imbarcarvi in questo bellissimo viaggio sonoro. I There Will Be Fireworks (da qui in poi TWBF) fanno musica con il cuore, cinque ragazzi scozzesi che parlano con il linguaggio dell’indie rock unito al folk e al post-rock non strumentale: fanno ampio uso di climax emozionali, che prendono le mosse da semplici arpeggi acustici per poi esplodere in una corale travolgente e sbalorditiva in quanto a impatto sull’ascoltatore. Immaginatevi qualcosa a metà strada tra Explosions in the Sky, Damien Rice, Sophia, Arcade Fire e Brand New, con in più una sensazione di calore, di familiarità, di vicinanza che solo chi parla, appunto, con il cuore ti sa trasmettere. Ci si sente a casa ascoltando Summer Moon, le note sono consolatorie, solari seppur velate da una malinconia tipicamente anglosassone, piacevoli come il sole nel freddo inverno: ti fanno venire voglia di alzare il volume al massimo e di entrare empaticamente in sintonia con loro. I brani di questi ragazzi smuovono ricordi, immagini che credevi perse nella tua mente, vecchie foto sbiadite: ti senti forse triste, ma in maniera quasi catartica anche felice. Per citare il film Elizabethtown, “Sadness is easier because it’s surrender. I say, make time to dance alone with one hand waving free”: ed è questo che ti sentiresti di fare, saltare, urlare, sfogarti, piangere e ridere assecondando la musica che scaturisce, liberatoria, dai solchi di questo disco. I TWBF sono cresciuti e maturati da The Dark, Dark Bright: in fondo sono passati dieci anni e molte cose sono cambiate, dentro e fuori le loro vite. In questo lavoro (ma anche i due precedenti album, l’omonimo e Because, Because) si parlava di sentimenti contrastanti, di amore e sconfitte, conquiste e perdite, e lo si faceva con una verve istintiva e talvolta incontrollata, quasi naive; Summer Moon prende le mosse dalle stesse basi ma le elabora in maniera più matura, le filtra attraverso una sensibilità che, volenti o nolenti è cambiata, e ci restituisce il tutto in maniera tale che suoni simile e allo stesso tempo diversa. E questo processo ci fa apprezzare questo lavoro ancor di più, ce lo fa sentire ancora più vicino: di nuovo, ci fa sentire a casa. Tutti i brani sono per qualche motivo meritevoli di essere citati perché ognuno di essi riesce a smuovere una corda diversa del vostro cuore, sia quando gli episodi sono più esplosivi e di impatto sia quando, all’opposto, ci si adagia su tonalità più dolci e assorte: mutevoli come la stagione nella quale è uscito, Summer Moon è un disco per tutti gli stati d’animo, cangiante e umorale e per questo perfetto per accompagnarvi qualunque siano le emozioni che state provando nel momento in cui vi mettete all’ascolto. È insomma una sorta di chiacchierata tra amici, o se volete un soliloquio, un dialogo che decidete di tenere con voi stessi per cercare di riprendere in mano, per un attimo, le vostre vite, e per tirare il fiato per poi ripartire con una motivazione in più.
Ci rendiamo conto di non aver parlato molto di musica in senso stretto in questa recensione, ma credeteci se vi diciamo che questo album è un distillato di emozioni, e che i There Will Be Fireworks si sono fatti attendere, ma ne è valsa la pena. Dedicate qualche ascolto a questo Summer Moon, e ci ringrazierete anche se una lacrima o due, ne siamo certi, potranno scivolare sulle vostre guance.
(the imaginary kind, 2023)
1. Smoke Machines (Summer Moon)
2. Holding Back the Dark
3. Bedroom Door
4. Love Comes Around
5. Our Lady of Sorrows
6. Dream Song
7. Old-Time Tunes
8. Something Borrowed
9. Staying Gold (Slow Defeat)
10. Classic Movies
11. So Long, Sundown
12. Second City, Setting Sun
13. Bloody Mary
8.0