Il progetto Midnight Odyssey non ha bisogno di tante presentazioni, né tantomeno di qualcuno che approvi o disapprovi il suo operato. Si trova, per merito ed acclamazione, in quell’universo di band che hanno fatto del black metal un motivo di vanto, di ricerca e di elevazione spirituale. Senza scendere troppo nel dettaglio dei capolavori partoriti in passato da Dis Pater (unica mente e braccio del progetto), è meglio concentrarsi sull’ambiziosa trilogia Biolume, che si chiude quest’oggi con A Fullmoon Madness, dopo quattro anni dal suo primo vagito.
Prima di parlare della musica, spenderei due parole sulla fantastica copertina, ancora una volta disegnata dall’ispiratissimo Elijah Tamu: la resa è a dir poco spettacolare, e rende molto bene l’idea di quello ce stiamo per ascoltare. A Fullmoon Madness è la perfetta conclusione del percorso intrapreso con Biolume, e racchiude al suo interno tutte le caratteristiche principali del sound Midnight Odyssey. Il disco è costituito da un unico flusso di più di due ore che potremmo etichettare come black metal lunare e cosmico, in una delle migliori vesti dell’ultimo decennio. Il suono sinfonico è forte debitore ovviamente dei grandi maestri Emperor e Limbonic Art, ma Midnight Odyssey riesce a renderlo ancora più spaziale, portandolo ad un livello decisamente più interessante e accattivante. Da un punto di vista vocale Dis Parter spazia molto tra un potente scream e soluzioni corali (in pulito, ovviamente) di un’epicità notevole, quasi a sottolineare l’accezione “lunare” del lavoro. Musicalmente invece il punto focale di tutto l’album sono le tastiere, che creano un tappeto sonoro molto malinconico e oscuro, e il loro continuo intrecciarsi con le chitarre. Tutto il lavoro si concentra sul rapporto tra l’uomo e la Luna stessa, andando a scavare nei miti greci e latini di Selene/Luna: la Luna, dice l’artista, è un oggetto di per sé morto e che vive di luce riflessa, ma ne siamo attratti in maniera allo stesso tempo spaventosa e romantica.
Siamo di fronte quindi ad un autentico monolite sonoro, in cui bisogna immergersi completamente e in qualche maniera lasciarsi andare, accettandolo come si accetta il vento sulla faccia o il fresco sulla pelle. La sua durata è impegnativa, è innegabile. Ma Dis Pater ci ha abituato in passato a trame così lunghe, quindi mi aspetto che chi si approccia a questo tipo di profondità ci arrivi preparato. Se lo siete, non potrete negare come questo disco sia penetrante, avvolgente e decisamente totalizzante. Non per tutti i momenti dell’anno e per tutti gli umori, quindi. Ma se il mood è quello giusto, Midnight Odyssey vi travolgerà ancora una volta.
(I, Voidhanger Records, 2023)
1. As Darkness Dims the Fire
2. A Land That Only Death Knows
3. The Long Forgotten Dead
4. They Have Always Known
5. The Horned Goddess
6. Witching Eyes
7. As One We Grow, As One We Fall
8. The Ghost of Endymion
9. A Fullmoon Madness
10. In The Lunar Maelstrom
11. Death in Crimson Fire
12. The Last Day
13. Luna