Amalie Brunn alias Myrkur delizia le nostre giornate da quasi un decennio. Spine è il suo quarto album. Emotivamente condizionato dalla recente gravidanza, il disco guarda proprio al dualismo del rapporto madre/figlia, sposandosi, come da tradizione, alle tradizioni scandinave nelle loro componenti più mistiche che vanno a esaltare “il nuovo” che come il sole finalmente sorge all’orizzonte.
L’album ci regala momenti di puro lirismo sonoro misti a intransigenza, che si innestano alla perfezione in un tessuto fatto di dinamiche più ovattate, più intimamente toccanti, e di grande profondità. Le sfuriate più affini ad un certo mondo metal sono, in questo contesto attuale, decisamente ridotte. Al loro posto troviamo una scelta che si fonda su un approccio intimista e atmosferico. Un album molto noir, realmente oscuro, che riunisce black metal (poco) e folk nordico (molto). E che, rispetto a tante altre dinamiche simili, cerca la sintesi estrema a livello sonoro per riuscire a tenere alta l’attenzione, senza perdersi in orpelli e abbellimenti fini a loro stessi. Più raffinato, ma non per questo meno intenso rispetto al recente passato, Spine riesce a saldare perfettamente ogni sua componente, adattandola al disegno di fondo. E se (almeno inizialmente) tutto può sembrare slegato, risultando quasi spiazzante, ad un secondo successivo ascolto, magari a distanza, l’album appare invece decisamente a fuoco in ogni suo dettaglio.
Quello di Myrkur è un viaggio in continua evoluzione, che può davvero portarci ovunque. In un crescendo che si conclude con una straniante ninna nanna, Spine rischia davvero di diventare uno dei punti di riferimento in ambito sonoro negli anni a venire, se non altro per il suo coraggioso tentativo di uscire dagli schemi per catturare l’essenza della bellezza e dell’armonia. È uno di quei dischi che sono talmente belli e ben fatti che finiranno per non essere capiti. A tratti epico ma mai ridondante. Un album a cui non si riesce a star dietro, perché in grado di spiazzare continuamente, brano dopo brano.
(Relapse Records, 2023)
1. Bålfærd
2. Like Humans
3. Mothlike
4. My Blood Is Gold
5. Spine
6. Valkyriernes Sang
7. Blazing Sky
8. Devil in the Detail
9. Menneskebarn