Claudio De Rosa, in arte Clod The Ripper, ama mettersi in discussione. È un tatuatore prima di tutto, anche bravo se possiamo dirlo, e sebbene il suo stile molto “di impatto” possa non piacere a tutti è innegabile la maestria dietro il suo tratto. Ma in questa sede ci interessa l’Artista in campo musicale: bassista e cantante nei Blasphemer (brutal death metal) lo troviamo adesso alle prese con un nuovo progetto assieme a Francesco Vella e Neil Grotti, denominato Nel Buio. Le coordinate stilistiche sono in larga misura diverse tant’è che i Nostri parlano di “pure Italian blackwave”, un genere che vuole unire la ruvidezza e la ferocia abrasiva del black metal alla fredda darkwave ottantiana, arricchendo il tutto con atmosfere orrorifiche, urbane, oscure e minacciose. Esperimento riuscito? Sì, in larga misura, anche se ci sono alcuni punti che ci hanno convinto un po’ meno.
L’EP di esordio del trio (denominato appunto Nel Buio) si apre con un pezzo che da subito vuole mettere in chiaro quali sono alcune delle influenze principali del gruppo: “lei è” è un pezzo strumentale, un’intro sorretta da algidi synth e elettronica che sfocia naturalmente in “sola”, canzone che cresce minacciosa e solenne prima di deflagrare in un black metal ai limiti del depressive, senza dubbio interessante ma sul quale l’interpretazione vocale di Clod stona un po’ a nostro avviso, con un approccio in growl catacombale e rantolante (di stampo brutal in fin dei conti) che forse non si adatta molto alla materia musicale proposta. Meglio quando si passa a un misto di scream/pulito dai tratti violenti e disperati, maggiormente espressivo e emotivamente più coinvolgente, ma siamo qui più che mai in ambiti di giudizio decisamente personali. Nulla da dire invece sulla la struttura melodica e ritmica, entrambe interessanti e in grado di sostenere pienamente il brano per tutta la sua durata.
Gli ingredienti che andranno a comporre anche i restanti pezzi sono tutti qui, alternati in maniera sapiente e dosati affinché le atmosfere si mantengano sempre tese e minacciose. Talvolta sembra che si perda un po’ il filo del discorso complici delle parentesi un po’ troppo arzigogolate che appaiono quasi scollegate dal contesto nel quale sono inserite, ma in linea di massima abbiamo tra le mani un buon EP di esordio. Ci sono momenti effettivamente rilevanti come la conclusiva “mi Avvelena”, a nostro avviso il pezzo migliore di tutto il lotto con il suo riffing “à-la Katatonia” primo periodo (almeno fino a Discouraged Ones per intenderci), una base dalla quale i Nel Buio dovrebbero ripartire perché, a parer nostro, chiave di volta nel sintetizzare al meglio la loro idea di “pure Italian blackwave”. In definitiva abbiamo tra le mani un progetto interessante e particolare, piuttosto unico nel panorama italiano e che, con qualche aggiustatina, potrebbe riservarci delle sorprese per il futuro.
(Avantgarde Music, 2024)
1. lei è
2. sola
3. nel buio.
4. in silenzio…
5. mi avvelena