Sono passati cinque anni dall’ultimo lavoro degli A Swarm of the Sun e la band, sempre incline al cambiamento, segna con il nuovo album un deciso cambio di rotta.
Il minutaggio dei brani rimanda al precedente The Woods, con lunghe suite, ma l’approccio cambia vistosamente: l’iniziale “This Will End In Fire” è sorretta da lugubri synth stratificati e l’intervento vocale di Jakob Berglund ne aumenta la solennità dipingendo un affresco spettrale. Per ritrovare sonorità legate alle produzioni passate, dobbiamo aspettare il finale del secondo brano: “Heathen” introduce un piano mesto e minimale e man mano che la traccia prende forma si aggiungono melodie di synth che si intrecciano con le lunghe note a vuoto della chitarra e solo dopo nove minuti parte la sezione ritmica con una sfuriata liberatoria. Con “The Pyre” raggiungiamo l’apice massimo di questo nuovo approccio stilistico della band, il contributo vocale raggiunge picchi emotivi mai raggiunti rendendosi protagonista indiscusso del brano. Davvero un plauso all’ottima interpretazione di Jakob. La parte strumentale è creata da muri sonori che sorreggono il brano, che con il loro approccio ossessivo rimandano fortemente al doom. Il brano più accessibile è “The Burning Wall”, dove l’ottimo drumming per certi versi fa rimpiangere le produzioni passate, quando si attendeva con ansia certe sfuriate ritmiche dalla potenza devastante. La chiusura lasciata alla interminabile “Anthem” rafforza questo tipo di sensazione. Quest’ultimo brano è puro drone con pattern ripetuti allo sfinimento e pulsazioni tenute pesantemente in secondo piano. Il duo ha chiaramente deciso di sottrarre al proprio sound seguendo pedissequamente il motto “less is better”, rendendolo minimale piuttosto che aggiungere tecnicismi o abusare dei muri sonori tipici del post-metal. Questa scelta ha portato ad una cura del dettaglio ancora più minuziosa e alla resa atmosferica generale sicuramente più omogenea rispetto al passato, pagando il pegno della visceralità.
An Empire è un album di rottura con il passato che io sento fortemente di transizione per la band. Per poter apprezzare al meglio questo nuovo corso del combo è necessario avere una particolare pazienza di ascolto che verrà senza dubbio ripagata.
(Pelagic Records, 2024)
1. This Will End In Fire
2. Heathen
3. The Pyre
4. An Empire
5. The Burning Wall
6. Anthem