Gli Obsoletion sono una band originaria di San Paolo, Brasile, che, sebbene formata nel 2018, è arrivata alla prima vera prova discografica soltanto quest’anno con il qui presente omonimo Obsoletion, disco che segue il Demo uscito nell’anno della formazione e che innesta su una solida base hardcore punk/grind e su un costrutto derivante dal thrash metal, con l’obiettivo di creare un prodotto aggressivo per ritmiche e contenuti. Partendo dalla struttura, il lavoro degli Obsoletion si presenta come un album di breve durata, con dieci tracce per un totale di meno di una ventina di minuti di musica caratterizzata, come da copione, dall’assenza di ritornelli, sezioni riflessive o di ampio respiro. Obsoletion è infatti un prodotto tipicamente “in your face“, diretto e privo di compromessi, che punta a colpire i timpani con forza e immediatezza.
Passando all’analisi dei temi trattati, questi sono riconducibili alla fantascienza distopica tanto cara a pilastri della musica estrema del calibro dei Voivod, che trasuda di sfiducia verso il progresso tecnologico incontrollato guidato dal capitalismo e di pessimismo verso la classe politica, fattori che non possono che portare a dinamiche sociali basate su violenza e sopraffazione. A supporto di tali tematiche troviamo la forte infrastruttura dark punk, le cui distorsioni richiamano le storture di un sistema corrotto e indirizzato verso un’inesorabile discesa di cui è difficile trovare il punto di arrivo, oltre che ritmiche tipiche del thrash ad enfatizzare invece le sensazioni più immediate di violenza fine a sé stessa di un mondo ormai sull’orlo del baratro. Non è un caso, in questo senso, che il gruppo citi come principali fonti di ispirazione gruppi come Agnostic Front, Cro-Mags, Corrosions of Conformity ed Integrity, che hanno fatto la storia del crossover-thrash fissando un punto e a capo in un certo modo di interpretare il punk hardcore.
Nonostante gli interessanti temi trattati, non certo nuovi nel panorama di riferimento ma, di anno in anno, sempre più profetici, Obsoletion non riesce tuttavia a convincere, risultando un disco senz’altro ascoltabile ma che non traspone in musica la personalità del concept e appare piatto, a tratti ripetitivo nonostante la durata risicata e privo di picchi che possano permettergli di emergere in maniera significativa. Essendo un’opera prima non c’è comunque motivo di esprimere particolare preoccupazione e siamo fiduciosi che, trovando il coraggio di osare maggiormente verso lo sviluppo di una solida identità, gli Obsoletion potranno dire la loro nell’immediato (e distopico) futuro.
(Sentient Ruin Laboratories, 2024)
1. SSA
2. Interdimensional Chaos
3. Dead Posture
4. Abominable New World
5. The Shadow Over
6. 2002
7. Ruin’s Lament
8. Beyond the Ruins
9. The 8th Sermon
10. Inorganic Egregore