Che i romani The Foreshadowing siano al tempo stesso una vera forza e una garanzia nel metal tricolore riteniamo sia cosa ormai appurata. Questi ragazzi hanno mantenuto standard qualitativi sempre molto elevati sin dal loro debutto del 2007, proponendo un doom metal atmosferico, melodico e fortemente contaminato da sonorità gothic dal taglio decisamente apocalittico. New Wave Order, quinto full length, non fa che confermare quanto finora fatto dai Nostri, un’opera come sempre ispirata che, pur non uscendo dal solco delle precedenti, introduce alcuni nuovi elementi piuttosto interessanti.
L’apertura magniloquente e decadente di “Vox Populi” mette subito a proprio agio i fan di vecchia data dei The Foreshadowing, ma già con il secondo brano molte orecchie si drizzeranno sin dall’incipit affidato a delle tastiere ottantiane che compariranno anche più avanti con altri brani (e il titolo del disco potrebbe quasi essere un rimando proprio a queste precise sonorità). I ragazzi non hanno mai fatto mistero di avere un occhio di riguardo per queste atmosfere (si pensi alle cover di brani di Sting e Talk Talk apparsi in uscite precedenti), ma in questo caso sembra che si sia voluto fare un passo in più unendo potenti hook melodici elettronici a riff massicci di chitarra dal chiarissimo retrogusto gothic à la Paradise Lost (ma non solo, pensiamo anche alle tante band gothic dei primi anni Duemila caratterizzate da sonorità fortemente melodiche e romantiche). Un tocco di classe che non suona affatto come scopiazzatura ma anzi, amplifica maggiormente la potenza espressiva dei romani, una soluzione che da questa canzone in poi sarà ripresa più e più volte nei brani seguenti. L’apice per chi scrive si raggiunge con “Our Nightmares Call”, brano notturno, malinconico ma allo stesso tempo carico di espressività, sorretto da tastiere e chitarre cupe e avvolgenti, nel quale la voce del buon Marco Benevento sale in cattedra come non mai per intensità e forza. E con questo pezzo si affacciano alla nostra memoria anche certe cose dei Moonspell meno votati all’aggressività: Fernando Ribeiro e il suddetto singer dei The Foreshadowing sembrano condividere più di una soluzione espressiva quando si tratta di modulare la propria voce su registri puliti, gotici e malinconici (altro esempio in tal senso la conclusiva “Vox Dei”). E le somiglianze tra i due si rafforzano anche quando il mood di fa più malvagio e cupo: si veda “Eyes Of A Dawn”, con i suoi inserti quasi in growl, o le scelte stilistiche in essa presenti e legate, di nuovo, alla rievocazione di fasti del gothic tardo anni Novanta/primi Duemila): anche in questo caso non si parla di scopiazzature ma di semplici richiami utili a far capire chi sta leggendo queste righe cosa aspettarsi dall’ascolto di questo album.
Come si fa a non volere bene e a non apprezzare i The Foreshadowing? Non si parla di campanilismo, è oggettiva la classe che i Nostri mettono in campo ad ogni loro uscita. New Wave Order non fa eccezione, anzi come anticipato fa un passettino in avanti introducendo ormai in pianta stabile soluzioni che attingono dagli anni Ottanta, dal gothic novantiano e primi Duemila, rievocando ora i Paradise Lost, ora i Moonspell, ma allo stesso tempo suonando squisitamente 100% The Foreshadowing. Insomma, un altro tassello di assoluto valore non solo nella discografia dei romani, ma anche nel mondo del doom gothic più malinconico e notturno.
(Lifeforce Records, 2024)
1. Vox Populi
2. Judas Had A Friend
3. Last December
4. Lobbies
5. Our Nightmares Call
6. Heraclitus
7. Bound For Ruin
8. Eyes Of A Dawn
9. Vox Dei