Per capire al meglio questo disco dovete immaginare di prendere la malignità del black metal, la compattezza e la solidità del doom psichedelico e di immergere questi due ingredienti in un calderone cosmico collocato nello spazio più profondo. Da questa curiosa ricetta nascono i Summoning Saturn Voids, progetto internazionale arrivato al fatidico debutto discografico, i cui componenti sono attualmente avvolti nel mistero, ad eccezione del tastierista Fabban, mastermind degli Aborym.
Il frutto di questa collaborazione è un disco che profuma pesantemente di anni Settanta, in particolare rifacendosi ai maestri Black Sabbath (conditi con un tappeto tastieristico tessuto dal suddetto Fabban) e alla kraut–kosmische musik tedesca. Questi echi settantiani sono ovviamente stravolti a dovere, come in una jam session cosmica in cui i Sabbath si intrecciano ai Mayhem, ai già citati Aborym o agli Electric Wizard. Non manca certamente l’ironia, basti notare titoli come “Star Wreck” o “Siggy Starsmoke and the Bongsters from Mars”. L’incedere dell’album in linea generale è sicuramente granitico e consistente, ma al contempo estremamente vario; è impossibile infatti non notare l’andamento di “Blackshift Alien God” con le sue tastiere alla Deep Purple, l’incipit (nonché vera dichiarazione d’intenti) “Cosmic Sabbath” o la più cadenzata “Nihil Re-Genesis”.
Per chi scrive, la parte più interessante e bella del debutto dei Summoning Saturn Voids è l’incontestabile presa di coscienza della band e la consapevolezza dei mezzi a sua disposizione. I musicisti sembrano veramente a loro agio tra di loro, e di solito i frutti di questo tipo di sinergie sono dischi che crescono con gli ascolti. Che poi fondamentalmente è quello che questo full ha fatto: ci ha spinti sempre di più nel profondo dello spazio, guidati da una voce black metal alla scoperta di un vuoto sempre più caotico. Per concludere, ottimo esordio e grande personalità.
(Argonauta Records, 2024)
1. Cosmic Sabbath
2. Nihil Re-Genesis
3. BlackShift Alien God
4. Technical Heresy
5. Mare Tranquillitatis
6. Star Wreck
7. Funerastrology
8. Siggy Starsmoke and the Bongsters from Mars