Gli ultimi cinque anni sono serviti agli Unbelievable Lake per modellare il nuovo album. I Have No Mouth And I Must Scream segna infatti il loro ritorno, e lo fa con un inatteso unico brano che si spinge oltre i 41 minuti di durata. Il trio sperimentale di Belfast gioca subito il jolly e lo fa senza paura. Il disco, che concettualmente possiamo legare all’idea di società soffocante, ottusa e opprimente (facilmente individuabile in quella nordirlandese, la loro) vede invece, da un punto di vista sonoro, un’interessante sequenza di silenzi e di intermezzi psichedelici legati tra loro da un susseguirsi incontrollato di violenza e oppressione, che finisce per trasmettere esattamente quello che i Nostri sentono sulla propria pelle, nelle strade di casa.
Ansia e paranoia da paralisi emotiva post-bellica. È questo che ci trasmette I Have No Mouth And I Must Scream, che arriva a un lustro di distanza da Forgive del 2020, e che si caratterizza per un’andatura molto poco lineare e oscura, come il sentire comune a certe latitudini. Un album inquieto che sembra volerci indurre a uno stato di trance emotiva, in cui regna un’atmosfera straniante figlia di scelte sonore minimali, ma di sicuro impatto. Un disco talmente introspettivo da sfiorare l’autolesionismo, che finisce per sgretolare tutte le nostre certezze, e la nostra voglia di pensare al domani. Alla fine non possiamo che subire l’assalto del trio nordirlandese. Un assalto che non ci permette però di capire dove finirà il viaggio a cui ci hanno invitato a prendere parte.
I Have No Mouth, and I Must Scream è anche un racconto post-apocalittico dello scrittore americano Harlan Ellison. Fu pubblicato per la prima volta nel numero di marzo 1967 di IF: Worlds of Science Fiction. La storia è ambientata durante la Terza Guerra Mondiale, quando un supercomputer senziente chiamato AM, nato dalla fusione dei principali sistemi di difesa del mondo, annienta l’umanità, fatta eccezione per cinque individui. Questi sopravvissuti – Benny, Gorrister, Nimdok, Ted ed Ellen – vengono tenuti in vita da AM per subire infinite torture come forma di vendetta contro i suoi creatori. La storia si svolge attraverso gli occhi di Ted, il narratore, che descrive dettagliatamente la loro perenne miseria e la ricerca di cibo in scatola nel vasto complesso sotterraneo di AM, solo per affrontare ulteriore disperazione. Che dire dunque, a questo punto? Ben poco, oltre quello che già abbiamo detto, se non che siamo in presenza di un album intelligente che sa trasmetterci un turbinio di sensazioni spiazzanti come piace a noi.
(Cursed Monk Records, 2025)
1. I Have No Mouth And I Must Scream