
È piuttosto raro che sulle nostre pagine si parli di rap o, almeno, di rap duro e puro. Sunday/Thriller Machine, però, è uno di quegli artisti che rappresenta al meglio il concetto di trait d’union tra questo genere musicale e quelli invece ben più diffusi tra noi redattori e, probabilmente, anche tra i lettori di Grind on the Road. Siamo qui a parlarne perché il producer ligure milita nei Dsa Commando, gruppo che ha visto negli anni più di un’evoluzione in termini di line-up (oltre all’uscita di Heskarioth già qualche anno fa, è ben più recente l’annuncio dell’uscita anche di Krin183) ma che ha continuato incessantemente a sfornare dischi dalle influenze estreme (metal e punk su tutte) che, uscita dopo uscita, hanno settato l’asticella del loro rap hardcore sempre un po’ più in alto. Le strumentali di Sunday hanno poi accompagnato anche una buona parte delle uscite soliste dei singoli membri, fornendo il tessuto sonoro su cui Mac Myc ed HellPacso hanno cucito dischi come Skinwalkers o Hellraiser, arrivando poi ad essere consacrate con collaborazioni eccellenti del calibro di Method Man del leggendario Wu-Tang Clan e nientemeno che un disco intero con ILL BILL dei Non Phixion (Pulp Phixion). Nell’anno domini 2025 arriva finalmente il tempo del primo progetto solista, il qui recensito Thrillmatic, che vede ospiti il già citato ILL BILL (accompagnato stavolta dal compagno di squadra Goretex con lo pseudonimo di Lord Goat, già vecchia conoscenza di Sunday dai tempi delle stupende produzioni per Electric Lucifer, uscito a sua volta sotto il monicker di Gore Elohim) e nomi che chi mastica un certo tipo di rap non faticherà a ricordare quali il rapper francese Sad Vicious (già a sua volta ospite nel brano “Sequestro” del Commando) e il rapper/producer Al’Tarba, Maury B, Antee, lo stesso Mac Myc e, infine, i Dsa in un’ultima uscita al completo. La serie di parentesi aperte e chiuse in questa prima parte di recensione ci consente già di capire quanto ricercata e coerente sia la rete di contatti tra pesi massimi della scena underground italiana e internazionale che Sunday ha meritatamente costruito negli anni e che l’ha portato ad avere una schiera di maestri al proprio fianco alla prima uscita in solitaria.
Per quanto riguarda l’analisi dell’album, partiamo subito con l’intro “Rise Of The Machine” che, con scratch al vetriolo, ci porta sin dalle prime battute al centro di una narrazione sonora che mantiene salde le coordinate che hanno reso grande Sunday nel corso della carriera: beat allucinati e metallici, imprevedibili, difficilmente collocabili in uno stile che non sia strettamente quello di Sunday stesso. La grandezza della Thriller Machine, a nostro avviso, sta esattamente qui: aver creato un suono iconico e riconoscibile, fuori dagli schemi, oltre che universalmente apprezzato. Il secondo brano, “Strange Days – I Giorni dell’Odio”, rappresenta l’ultima uscita dei Dsa Commando con la formazione attiva da più di dieci anni. Il titolo, crasi tra il film di fantascienza Strange Days di Kathryn Bigelow (per la scrittura di James Cameron) e Harsh Times – I Giorni dell’Odio con protagonista un giovane Christian Bale, richiama quello che è stato l’immaginario sempre propagandato dal gruppo savonese, fatto di visioni allucinate e narrazioni distopiche come metafora del quotidiano, di richiami al cinema di genere, di avversione ad un modello sociale imposto e dunque incontestabile. Le barre sono crude, fucilate verso la società tutta; il ritornello a tre voci un inno alla rivolta. In sintesi, i Dsa Commando nella loro forma più pura. Simbolica la chiusura di Krin183, che dei Dsa ha sventolato la bandiera sin dagli esordi e che, come anticipato, lascia il gruppo. In terza posizione troviamo il pezzo che, per l’importanza degli ospiti, risulta essere senza dubbio il più significativo dell’album e uno dei più prestigiosi della carriera del producer: “Crown Of The Burning Stars” con ILL BILL e Lord Goat. Tralasciando l’aspetto tecnico, che si commenta da solo, vorremmo far cadere nuovamente l’attenzione sull’importanza di un featuring di questo calibro. Ci sono già state delle collaborazioni eccellenti tra l’underground italiano e gli Stati Uniti (i 16 Barre con Slaine dei La Coka Nostra, piuttosto che un intero split album tra Egreen e Craig G, e potremmo citarne anche altre), ma ospitare i Non Phixion ci è sembrata quella più significativa e stilisticamente più coerente con il background e il percorso artistico di Sunday. Lo diciamo perché, oltre all’iconografia al confine tra rap e generi estremi che i Dsa Commando e gli stessi Non Phixion hanno sempre ricercato (chi ha parlato dell’iconico logo creato da Michael Lagevin usando lo stesso lettering dei suoi Voivod?), questi ultimi hanno suonato in giro per il mondo a supporto di band care a chi legge le nostre pagine, (Slayer, Rage Against the Machine o Queens of the Stone Age) e possono vantare una collaborazione con Deftones e Fear Factory. Ecco, a nostro avviso arrivare ad avere una duplice presenza, nella stessa traccia, di chi ha impostato un certo tipo di carriera nel mondo hip hop, di chi ha fatto da apripista ad un certo tipo di contaminazione stilistica tra musica estrema e rap, pensiamo che per un producer come Sunday, che ha sempre incarnato quest’anima duplice, possa essere davvero motivo di orgoglio. Proseguiamo poi con “Prosciutto di Cervo”, nella quale il nostrano Antee ci tiene a dare una lezione di tecnica eccelsa, oltre a ricordare che ben sei anni fa usciva quel proiettile (è proprio il caso di dirlo) titolato “Last Shot”, sempre prodotto da Sunday, che ha fatto tappa fissa negli auricolari di chi scrive per mesi e mesi. C’è un po’ di tutto nella traccia di Antee, dall’autocelebrazione al senso di appartenenza al contesto musicale/sociale di riferimento, questa volta sulle coordinate di un beat più classico, terreno, sobrio. Una traccia che consolida ancora una volta Sunday come punto di riferimento dell’underground italiano e ligure nello specifico. È ora il turno dei francesi Sad Vicious e Al’Tarba con “Machines”, su un beat di retoxiana memoria. Dall’uscita di “Sequestro” i Droogz Brigade, collettivo di cui Sad Vicious fa parte, sono stati una presenza costante nella quotidianità di chi scrive, dunque ritrovare un’ulteriore collaborazione transalpina non può che essere motivo di grande giubilo. La traccia successiva, “Come Lost”, vede un Maury B nel classico spolvero mantenuto per una carriera costellata di collaborazioni e, soprattutto, di rispetto e devozione da parte dei grandi della scena italiana. Anche in questo caso siamo di fronte ad un racconto allucinato, un “neurodelirio” (come definito da Maury B stesso) che ruota intorno a rivendicazioni personali, attacchi ad una società che vive solo e unicamente di individualismi. Arriviamo alle battute finali con “Orange Bomber” di Mac Myc. Coppia ormai consolidata da tempo immemore, il risultato è una sintesi di quelle che sono sempre state le tematiche più care all’mc, che ho sin dagli esordi percepito come il membro del Commando più attaccato anche alle tematiche quotidiane, ad una sorta di narrazione di sé oltre che dell’altro da sé (abbiamo un racconto del proprio vissuto ne “La Tempesta Perfetta”, brevi aneddoti in “Flashback” o “Deadkid”, fino a quell’inno alla fragilità umana che è “Cane randagio”). Conclude infine l’opera prima di Sunday l’outro dal titolo “Lizzy & Goblin”.
Per chi segue i Dsa Commando da anni, trovarsi tra le mani un disco del genere significa poter affermare “Ok, Sunday ce l’ha fatta”. Che fosse uno dei pesi massimi della scena tricolore di riferimento è del tutto fuori discussione, ma vederlo (e sentirlo, più che altro) in un progetto solista con ospiti di caratura internazionale che affiancano simboli della tradizione hip hop italiana e nuove (neanche tanto) leve underground è davvero una soddisfazione. Un disco che vive di produzioni allucinate, ipnotiche e inconfondibilmente riconducibili al suo creatore, il quale si affida ad una rastrelliera di fuoriclasse per sfornare un album rap che è e rimarrà un simbolo nell’universo hardcore italiano.
(Thriller Machine Records, 2025)
1. Rise Of The Machine – Intro
2. Strange Days – I Giorni Dell’odio (feat. HellPacso, Mac Myc, Krin183, Dsa Commando)
3. Crown Of Burning Stars (feat. Lord Goat & ILL BILL)
4. Prosciutto Di Cervo (feat. Antee)
5. Machines (feat. Sad Vicious & Al’Tarba)
6. Come Lost (feat. Maury B)
7. Orange Bomber (feat. Mac Myc)
8. Lizzy & Goblin – Outro


