
Pain at the Altar of Jest è la terza fatica per gli statunitensi Esses, band originaria di Oakland ma stanziatasi adesso a Portland, un quartetto dedito a quella particolare miscela “post-” che unisce post-metal, post-rock, drone, rallentamenti doom e innesti goticheggianti, un genere/non-genere che ha visto tra i suoi massimi esponenti gli Esben and the Witch, ma che annovera tra le sue file tantissime altre band più o meno simili che si sono cimentate in questo ambito con alterne fortune. Nello specifico nel promo sheet dei Nostri si vanno a citare come numi tutelari, oltre ai già citati EatW, anche Chelsea Wolfe soprattutto per quanto riguarda l’approccio vocale della cantante Kelly Correll, ma per quanto ci riguarda l’influenza maggiore resta quella degli anglo-tedeschi, e volendo citare un’opera uscita in questo 2025 che si avvicina agli Esses potremmo tirare in ballo anche EIMURIA dei francesi Bank Myna.
Gli statunitensi hanno dalla loro una forte componente catartica, che si realizza ora con uno spiccato tribalismo (si veda ad esempio la seconda “Mirage Artist”), ora con crescendo sinistri e sinuosi (come nel pezzo iniziale “Three Sisters”). Come già notato per i Bank Myna anche in questo caso potremmo tirare in ballo i primissimi The Gathering di Mandylion, soprattutto quando le atmosfere si rarefanno tingendosi di vaghi sentori psichedelici (“Low”), realizzati grazie a stratificazioni delle sei corde che vanno a creare muri compatti e densi, cortine che anestetizzano e ovattano l’ambiente isolando l’ascoltatore che, con piacere, si perde nelle trame di Pain at the Altar of Jest.
Il lavoro messo in atto dagli Esses è indubbiamente buono: in otto tracce abbiamo pochissimi punti deboli, e la qualità si mantiene decisamente alta soprattutto in quei momenti (per fortuna la maggior parte) nei quali le ritmiche rallentano e, seppur basandosi sulla già citata sezione ritmica tribale, preferiscono lavorare di cesello circuendo lentamente ma inesorabilmente l’ascoltatore. Non sarà forse un disco annoverato tra i migliori di questo 2025, ma farà sicuramente felici gli estimatori dei gruppi e dei generi citati in apertura, e di certo aiuterà gli Esses ad aumentare la loro visibilità guadagnandosi altri, meritati, estimatori.
(Seeing Red Records, 2025)
1. Three Sisters
2. Mirage Artist
3. Low
4. A Greene Heart
5. The Twelfth Thread
6. The Burrow
7. Cavern of Souls
8. Crackedlands


